16 febbraio

Beato Giuseppe Allamano Sacerdote, Fondatore

"Oh, come mi piacerebbe che fra compagni condivideste le gioie e le tristezze! Come sarei contento che fra voi vi aiutaste in tutto ciò che è possibile".

Orfano di padre a neanche tre anni
Figlio di una famiglia di agricoltori molto devoti e nipote di San Giuseppe Cafasso (fratello della madre), studia a Valdocco nell'oratorio di San Giovanni Bosco. Viene ordinato sacerdote diocesano di Torino nel 1873 e nel 1877 si laurea in teologia presso la Pontificia facoltà teologica di Torino.

Assistente e in seguito direttore spirituale del Seminario nel 1880 viene nominato rettore del Santuario della Consolata.
Nel 1882 riapre il Convitto Ecclesiastico e negli anni successivi avvia importanti opere di ristrutturazione del Santuario. Nel 1898 redige il primo bollettino del Santuario, uno strumento all'avanguardia per la fine dell'800.

Fonda l'Istituto Missioni Consolata
Il 29 gennaio 1901 fonda l'Istituto Missioni Consolata che nel 1902 avvierà le sue attività di apostolato con la partenza per il Kenya dei primi quattro missionari, due sacerdoti e due coadiutori.

L'anno successivo, per rispondere alle necessità della missione keniota e in collaborazione con Giuseppe Benedetto Cottolengo, vengono inviate delle suore vincenzine. Vista la necessità dalla presenza femminile nell'opera di apostolato, nel 1910, fonda le Missionarie della Consolata (Suore Missionarie della Consolata).

Per comprendere la profonda spiritualità missionaria di Giuseppe Allamano sono preziosi i suoi scritti.
  • « Prima santi poi missionari »
  • « Come Missionari poi, dovete essere non solo santi, ma santi in modo superlativo. Non bastano tutte le altre doti per fare un Missionario! Ci vuole santità, grande santità. I miracoli si ottengono non tanto con la scienza, quanto piuttosto con la santità »
  • « Ecco, o miei cari, la santità che io vorrei da voi: non miracoli ma far tutto bene. Farci santi nella via ordinaria. Il Signore, che ha ispirato questa fondazione, ne ha anche ispirate le pratiche, i mezzi per acquistare la perfezione e farci santi. Se Egli ci vorrà sollevare ad altre altezze, ci penserà Lui, noi non infastidiamoci. Certa gente cerca sempre le cose grandi, straordinarie. Non è cercare Dio, perché Egli è tanto nelle cose grandi come nelle cose piccole; perciò bisogna star attenti a far tutto bene. I Santi sono santi non perché abbiano fatto del miracoli, ma perché bene omnia fecerunt. »
  • « Il bene fa poco rumore: il molto rumore fa poco bene. Il bene va fatto bene e senza rumore »
  • « Non dobbiamo semplicemente fare il bene: dobbiamo farlo con diligenza e nel miglior modo possibile. La pazienza va seminata dappertutto »
Giornata Missionaria Mondiale
Nel 1912, con altri responsabili missionari, segnala a papa Pio X la scarsa conoscenza di clero e fedeli sulle attività delle missioni e chiede l'istituzione di una giornata di sensibilizzazione.
La Giornata Missionaria Mondiale verrà istituita da papa Pio XI nel 1926.
Il beato Giuseppe Allamano si spegne a Torino il 16 febbraio 1926. Papa Giovanni Paolo II lo beatificherà a Roma il 7 ottobre 1990.

Pensieri del Beato Giuseppe Allamano
Il Crocefisso
  • Il Crocefisso è un'arma potente contro le tentazioni e le insidie del demonio. Ed è anche un'arma efficace per convertire le anime.
  • Il Crocefisso è un "libro" da leggere e meditare. Egli riassume tutta la vita di Gesù. Ci indica quanto preziose sono le anime per le quali Gesù ha sofferto tanto. I peccatori si salvano attraverso la Croce!
Lo Spirito Santo
  • Si pensa poco allo Spirito Santo. Molti non sanno neppure che esiste o non Lo portano nel cuore e nella mente.
  • Chiediamo al Signore che ci invii il suo Spirito, perché crei in noi un cuore nuovo, orante, pieno di carità. Capace di sopportare tutte le debolezze che scopriamo in noi e nel prossimo.
  • La Chiesa sta nelle mani dello Spirito santo, come pure le nostre Comunità. Dobbiamo ricorrere a Lui più frequentemente, ascoltarLo e lasciarsi guidare da Lui. Chi vive sotto l'azione dello Spirito Santo, difficilmente non si farà santo.
  • Riempite la vostra vita dello spirito di Gesù. Fate tutto per Lui e tutto riceverete da Lui. Egli sarà la vostra felicità in terra e la vostra ricompensa in Cielo.
  • Ci sono persone propense alla tristezza, altre sono incostanti. Noi, però, dobbiamo modellare il nostro carattere rendendolo gioviale e allegro. Lo Spirito Santo ci aiuterà a realizzare questo cambiamento.
  • Se stessimo sempre attenti alla voce dello Spirito, diventeremmo santi in poco tempo. Lo Spirito Santo fa meraviglie in coloro che lo seguono in coraggio e generosità e li trasforma in eroi di santità, come fece con gli Apostoli. In loro e per mezzo di loro lo Spirito Santo rinnova la faccia della terra.
  • Le cerimonie sacre e il canto liturgico devono essere impregnate dello spirito di Dio. Se un sacerdote non vive la liturgia, di cosa vivrà? Cosa predicherà?
  • La fiducia è il grado più alto della speranza. Essa occupa un posto molto importante nel cammino della perfezione cristiana.
  • Dio non lascia mancare niente a coloro che in Lui confidano. Gesù è il Dio della pace, non della paura. Basta scrupoli, basta paure! Andiamo avanti con tranquillità di spirito e senza timori esagerati.
Eucaristia
  • In certe ore di profonda tristezza rivolgiamoci a Gesù sacramento, per implorare da Lui conforto, chiedendogli la forza per affrontare le prove della vita.
  • Gesù sacramentato è la vostra maggior consolazione. Seguendo l'esempio di san Francesco Saverio, è ai piedi del tabernacolo che il missionario deve cercare il primo conforto.
  • Nelle difficoltà, nei momenti di tristezza e nostalgia, non dobbiamo ricorrere prima agli amici, poi ai libri e solo per ultimo a Gesù sacramento. No, assolutamente no! Prima di tutto ricorriamo a Gesù.
  • La messa è la preghiera per eccellenza e la più potente che abbiamo. In essa parliamo con Gesù al Padre del cielo. Guai al mondo se non ci fosse l'Eucaristia.
  • Siate come farfalle attorno al Tabernacolo; come lampade ardenti davanti al Santissimo Sacramento.
Apostolato
  • Lo spirito di sacrificio è parte essenziale della vita missionaria. Chi dice missionario, dice persona capace di sacrificio.
  • Un sacerdote che non si dedica con fervore alla salvezza delle anime non è un vero sacerdote.
  • Se il vostro cuore è pieno d'amore per Dio, sareste capaci di riscaldare anche i cuori più induriti e di attirarli a Dio; perché Dio affida la guida delle anime solo a chi Lo ama veramente, a chi Lo ama moltissimo.
  • I missionari, se vogliono aver successo nell'apostolato, devono imparare la lingua locale. Per questo insisto molto perché si approfitti di tutto il tempo libero per studiarla.
  • Quando un missionario termina il suo curriculum di studi, deve sapere che ha sempre la parola di Dio, la Bibbia, da approfondire.
  • Nelle missioni dell'Africa le chiese sono povere e non hanno molte decorazioni. Gesù sta con i poveri e è contento ugualmente. Ma, da parte nostra, dobbiamo avere molta cura e fare in modo che tutto sia ben pulito e in ordine.
  • Chiediamo a Gesù che quanto c'è in noi abbia origine in Lui e a Lui ritorniamo. Gesù guarda a noi e noi dobbiamo guardare a Lui e dire: "Signore cosa vuoi che io faccia? Farò tutto per Te".
  • Come cristiani dobbiamo pensare alla salvezza della nostra anima, ma come missionari, dobbiamo pensare alla salvezza di tutti: voi avete l'Africa e il mondo intero.
  • Nelle opere di Dio è bene procedere nel seguente modo: pregare per conoscere la volontà di Dio; riflettere e chiedere consiglio; per ultimo seguire le disposizioni che ci vengono date dai superiori.
  • Tutti dobbiamo sentirci infiammati dallo zelo di essere missionari; uno zelo forte che ci bruci dal desiderio di cooperare alla salvezza delle anime. Chi possiede già questo zelo, cerchi di aumentarlo e chi non lo possiede, lo chieda al Signore.
  • Le anime si salvano con il sacrificio. Alcuni immaginano l'ideale missionario in maniera poetica, dimenticando che le anime si salvano con la Croce e partendo dalla Croce, come fece Nostro Signore Gesù Cristo.
  • Per ottenere successo nell'apostolato non basta correre di qua e di là. Bisogna alimentare lo spirito di preghiera e mantenerci uniti a Dio. Allora sì, il nostro lavoro darà frutto.
  • Dobbiamo usare la carità anche verso noi stessi, non facendoci più peccatori di quello che siamo. A volte ci sentiamo più cattivi di quanto siamo, ma questo non significa che stiamo retrocedendo; dipende dal fatto che, conoscendoci meglio, scopriamo più difetti; molto di più di quanto non appariva prima, viene ora a galla.
Preghiera
  • Non dobbiamo tralasciare il lavoro per pigrizia, ma neppure si deve tralasciare la preghiera solo perché abbiamo molto da fare. Non siamo noi che facciamo, è Dio che opera attraverso noi. Se Lui non ci benedice, il nostro lavoro è inutile.
  • Dobbiamo vivere con la certezza che Dio comprende le nostre debolezze e perdona le nostre mancanze. Da noi desidera solo un po' di buona volontà.
  • Raccoglimento non significa andare in giro con la testa bassa e la faccia da funerale. Significa, dominare la fantasia da pensieri inutili e avere sempre presenti buoni pensieri.
  • Sforziamoci a vivere continuamente alla presenza di Dio: vivere, respirare, immergersi in Dio!
  • La preghiera deve essere perseverante. Dobbiamo battere la porta, e se non si apre subito, dobbiamo bussare più forte. Se fosse necessario, buttiamo giù la porta! Gesù stesso c'insegna a fare così.
  • I nostri occhi devono stare sempre fissi a Dio, così come gli occhi di Dio stanno sempre rivolti a noi con amore. Dobbiamo poter dire con il salmista: "I miei occhi sono sempre rivolti al Signore".
Santità
  • La nostra santificazione consiste nel far bene le azioni ordinarie quotidiane: quelle straordinarie accadono raramente.
  • Dio si compiace molto quando crediamo nella Sua bontà e misericordia. Per questo non dobbiamo aver paura di alimentare troppo la nostra speranza.
  • Ci sono persone che cercano solo cose grandi e straordinarie. Ciò non significa cercare Dio. Dio si trova sia nelle grandi che nelle piccole cose.
  • Non dobbiamo essere sempre indecisi, come automi, senza iniziativa. Neppure lasciarsi trascinare dalle correnti o mode. Cerchiamo la nostra propria santificazione e lavoriamo anche per la salvezza degli altri.
  • L'invidia è uno stato patologico, una specie di malattia del cuore. Non colpisce solo i cattivi, attacca anche i buoni e si manifesta persino in cose buone.
La Parola di Dio
  • La Parola di Dio è pura: purifica la nostra mente e il nostro cuore; fortifica la nostra speranza e ci consola nel cammino della vita.
  • Ci sono persone che sono sempre piene di paure. Non ha senso. Andiamo avanti confidando pienamente in Dio. Diciamo con il salmista: Nella tua parola, Signore, ripongo la mia speranza.
  • La parola di Dio scende nel cuore. Citarla vale di più che citare grandi poeti. La parola di Dio è sempre attuale. Per comprenderla adeguatamente, è necessario prepararsi bene alla lettura, pregare e mantenere il cuore puro.
  • Dobbiamo amare la Bibbia. Non basta sapere che è un libro divino e santo: occorre assaporarla, leggendo ogni giorno alcuni versetti e alimentare con essa il nostro spirito.
Maria
  • Chi non ha la minima devozione verso la Madonna, non ha cuore; e noi missionari della Consolata abbiamo il cuore.
  • La Madonna con la sua tenerezza penetra nei pensieri di Gesù, il suo divino Figlio; sa quanto gli siamo costati; sa che Gesù vuole la salvezza di tutti; conosce questo grande desiderio di Gesù, questa suprema volontà di Dio padre.
  • Quando qualcosa va male, o potrebbe andare meglio, parlo del mio problema alla Madonna e sento subito che lei mi consola.
  • Dobbiamo trascorrere il mese di maggio con molto fervore. Se tutti i cristiani devono essere devoti della Madonna, molto di più devono esserlo i sacerdoti e i missionari. Cerchiamo dunque di santificare questo mese onorando Nostra Signora e crescendo nella sua devozione.
  • Occorre fare tutto in unione con la Madonna, prenderla come esempio e fare ogni cosa come se lei stessa fosse al nostro posto.
"Quando non abbiamo voglia di pregare, invochiamo lo Spirito Santo. Egli toccherà il nostro cuore indurito e farà in modo che si apra al fervore".

Preghiera al Beato Giuseppe Allamano
O Padre, fonte di ogni bene, salga a te il nostro inno di lode per i doni che hai concesso al Beato Giuseppe Allamano.
Sacerdote della nuova alleanza, egli fu nella tua Chiesa ministro di consolazione, guida saggia e prudente delle anime nella ricerca della tua volontà.
Sollecito dell'avvento del tuo regno, divenne padre e guida di famiglie consacrate alla Missione, perché con Maria, prima missionaria del vangelo, annuncino in ogni parte della terra il Cristo Salvatore.
Concedi a noi, Signore, di imitarne gli esempi, e di cooperare all'opera della Redenzione, perchè tutti gli uomini abbiano pienezza di vita. Per Cristo nostro Signore. Amen.