01 aprile

Beato Lodovico Pavoni Sacerdote Fondatore della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata - Pavoniani

La ferma speranza mantiene la vera umiltà, e col diffidare di se stesso, rende l’uomo forte della fortezza di Dio.

Biografia
Lodovico Pavoni nacque a Brescia l’11 settembre 1784 e visse in un’epoca caratterizzata da profondi rivolgimenti politici e sociali. Ordinato sacerdote il 21 febbraio 1807, rinunciando a facili prospettive di carriera ecclesiastica, cui sembrava avviato quando il Vescovo Mons. Nava lo volle suo Segretario (1812) e lo nominò Canonico della Cattedrale (1818), seppe donarsi con generosa creatività a chi più ne aveva bisogno: i giovani e fra essi i più poveri.
Per loro aprì il suo Oratorio (1812), al quale affiancò l’Istituto di San Barnaba (1821), un vero “Collegio d’Arti”, “ove almeno i derelitti trovassero gratuito ricovero e crescessero con sicurezza educati anche nelle arti onorate”. Fra le arti, la più importante fu la Tipografia, voluta come “scuola” – la prima scuola grafica d’Italia – che ben presto divenne una vera Casa editrice. Egli seppe elaborare un metodo educativo che si basa sui mezzi tipici della pedagogia preventiva, quali religione e ragione, amore e dolcezza, vigilanza e conoscenza.
Il Pavoni pensò anche ai contadini e progettò una Scuola Agricola nell’ex convento francescano di Saiano. Nel 1841 accolse nell’Istituto i Sordomuti.
Per garantire la continuità di queste sue opere, fondò l’8 dicembre 1847 la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata (Pavoniani), composta da Religiosi Sacerdoti e Laici, direttamente inseriti nell’unica missione.
Lodovico Pavoni morì a Saiano, dove si era recato per mettere in salvo i suoi ragazzi, il 1° aprile 1849, ultima delle “Dieci Giornate” di Brescia.
Pio XII, riconoscendone le virtù eroiche nel 1947, lo definì “un altro Filippo Neri… precursore di S. Giovanni Bosco… perfetto emulatore di S. Giuseppe Cottolengo”.
Fu beatificato da Giovanni Paolo II il 14 aprile 2002.

La Divina Provvidenza sempre veglia ai bisogni della povera umanità.

Il beato Lodovico Pavoni si impegnò con tutto se stesso nell’assistenza ai giovani poveri e abbandonati.
Egli seppe elaborare un metodo educativo che si basa sui mezzi tipici della pedagogia preventiva,  quali religione e ragione, amore e dolcezza, vigilanza e conoscenza.
Riuscì ad organizzare un modello di istruzione e di avviamento al lavoro, che preludeva alle moderne scuole professionali, introducendo riforme, che anticipavano profeticamente la dottrina sociale della Chiesa.
La sua attività spaziava dall’educazione all’editoria, con originali intuizioni apostoliche e coraggiose azioni innovatrici. Ma quale fu il segreto di così intensa attività?
Lo ricorda egli stesso: “Nella fede ben meditata trova appoggio ben sicuro la volontà ed il cuore mettendo tutta la nostra confidenza in Dio. La ferma speranza mantiene la vera umiltà...La carità ben accesa nel cuore farà sentire vivamente gl’interessi di Dio e del prossimo”.

Pensieri del Beato Lodovico Pavoni
  1. Se piacque a Dio d’innalzare direi quasi del nulla questa pia casa, non verrà meno il suo braccio ora che il bisogno si fa maggiore.
  2. Non ho mai provato tanta contentezza come in questi giorni in che trovomi dolcemente legato dai sacri voti.
  3. La causa è del Signore, e Dio penserà a condurla a suo termine come e quando gli piacerà.
  4. Piaccia alla Divina Provvidenza che si compia la volontà del Signore, che questo è l’unico desiderio di chi si accinse alla caritatevole impresa.
  5. Ecco, caro Domenico, tra i disturbi che non mancano, le dolci consolazioni, colle quali il Signore mi conforta; te ne faccio partecipe, sicuro che ne godrai tu meco.
  6. Non mai abbastanza deve stare a cuore la gloria di Dio.
  7. Queste furono le dolci attrattive con cui piacque al Signore di chiamar me ed invogliarmi alla volontaria oblazione di tutto me stesso.
  8. La carità ben accesa nel cuore farà sentire vivamente gli interessi di Dio e del prossimo.
  9. Provo una grande gioia nel constatare che il numeroso gruppo di giovani che la divina Misericordia mi ha affidato, sta crescendo sempre più caro alla Religione.

Gioie e speranze di un Fondatore
Dagli scritti del beato Lodovico Pavoni
  • La buona educazione della gioventù, a giudizio di persone sagge, è sempre stata di somma importanza; oggi, poi, non v’è alcun conoscitore della nostra realtà sociale che non la ritenga anche urgente e necessaria. Infatti i fanciulli poveri, sempre più numerosi, appena hanno appreso i rudimenti della dottrina cristiana, sono costretti per necessità della loro condizione ad abbandonare la scuola e le attenzioni premurose dei saggi insegnanti, per dedicarsi ad un lavoro; ed eccoli al naufragio.
  • Preoccupato per questa situazione e spinto da ardente brama di giovare a questi infelici, mi determinai ad erigere il mio Istituto, con quale esito felicissimo voi lo potete dire perché, per saggia disposizione della Provvidenza, foste i primi a ricavarne vantaggio. Devo confessare che provo una grande gioia nel constatare che il numeroso gruppo di giovani che la divina Misericordia mi ha affidato sta crescendo sempre più caro alla religione e alle arti onorate; è un’ampia ricompensa ai sacrifici e alle fatiche sopportate per realizzare il mio progetto. Tuttavia non è sufficiente per trovare un conforto, come vorrei, all’affanno che continuamente mi fa soffrire per non poter dilatare il mio aiuto all’estremo bisogno di tanti altri che ad ogni istante mi chiedono d’essere accolti ed educati. La mia speranza è sostenuta dalle ottime disposizioni che avverto in voi, di consacrarvi generosamente allo sviluppo di quest’opera di carità e potere, in tal modo, portare a compimento il disegno lungamente meditato, di formare una sacra famiglia di religiosi che, intimamente legati fra di loro con i vincoli della perfezione cristiana, si occupano senza posa per il bene della gioventù abbandonata, impegnandosi con assiduità ad educarla cristianamente nella religione e nelle arti.
  • Sostenuto da tale speranza, non posso che incoraggiarvi a realizzare il comune progetto, pregandovi di considerare che si tratta di tener aperta una istituzione per accogliere quella parte dell’umanità bisognosa, che è la più cara all’amorosissimo Cuore di Gesù, e di perpetuare in questa nostra Patria una scuola di carità tanto opportuna per consolidare la formazione morale, per migliorare le arti e per salvare tante vittime innocenti.
  • Furono queste le dolci attrattive con cui piacque al Signore di chiamar me dal quieto soggiorno della mia casa paterna ed invogliarmi alla volontaria oblazione di tutto me stesso, che ho fatto tanto volentieri, in vantaggio di un così grande e pubblico bene; questo fu il conforto con cui il Signore mi animò a superare i tanti ostacoli che si frapposero al buon esito del mio intento. Piaccia a Lui che questi siano anche i dolci vincoli che legano i vostri cuori in santa armonia per sostenere, tutti assieme, il difficile impegno.
  • Perché le mie speranze abbiano un fondamento sicuro e perché voi pure abbiate a conoscere quale metodo e quale sistema di vita religiosa vi assumete consacrandovi a Dio in questa Congregazione, ve ne espongo brevemente le regole fondamentali. Leggetele, vi prego, attentamente e, dopo aver consultato il divin Crocifisso, esternate con tutta libertà i vostri sentimenti, perché riesca a conoscere chi di voi il Signore ha scelto a far parte di questa sacra Famiglia per condividere con me le loro fatiche nella santa impresa.
 
Dio che vede il bisogno provvederà: sotto il manto della Divina Provvidenza non si vien meno.

Preghiera
O Dio, sorgente di ogni santità, noi ti ringraziamo per il dono fatto alla tua Chiesa del beato Lodovico Pavoni. Tu che in Gesù ci hai dato la prova più grande del tuo amore di Padre, accogli le nostre suppliche, esaudisci i desideri del nostro cuore, accresci in noi una serena confidenza nei disegni del tuo amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.