Sacerdote e dottore della Chiesa
Patronato: poveri, oppressi, donne incinte,
affamati, viaggiatori, animali, oggetti smarriti...
"Abbi sempre Dio nella tua mente. Se hai Dio hai tutto, perché hai colui che tutto ha creato, che da solo è in grado di saziarti, e senza il quale tutto ciò che esiste è nulla. Abbi dunque sempre Dio nella tua mente".
Nato a Lisbona (Portogallo) nel 1195, ebbe la sua prima formazione in una famiglia cristiana. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato sacerdote a Coimbra.
Quando ormai pareva gli si aprisse davanti un avvenire tranquillo di insegnamento teologico nelle scuole del monastero o di cura d’anime nelle parrocchie da esso dipendenti, ecco che una nuova crisi lo spinse a passare all’Ordine francescano. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d'Assisi.
Nel convento francescano di Messina fu informato del Capitolo generale dei francescani, che avrebbe avuto luogo ad Assisi nella Pentecoste di quel 1221. Antonio vi partecipò, probabilmente l’unico francescano portoghese presente. Vide san Francesco, ma non si fece conoscere. Aveva ormai capito che la via della santità è quella del totale abbandono alla volontà di Dio e la scelse senz’altro. Frate Graziano, ministro provinciale della Romagna, condusse con sé lo sprovveduto fraticello, perché celebrasse la Santa Messa ai frati del romitorio di Montepaolo. Qui Antonio volle vivere in pieno la regola dell’eremita francescano (giugno 1221 - 24 settembre 1222). Furono quindici mesi di totale affossamento nel nascondimento, nella rigorosa penitenza e nella contemplazione.
Un terzo compito venne a strapparlo all’insegnamento teologico ormai avviato, per aprirgli un nuovo campo di lavoro come custode della provincia di Limoges e poi come ministro provinciale della provincia di Romagna, che si estendeva allora anche a tutta l’Italia settentrionale. Si rese benemerito oltre che della fondazione di parecchi conventi, anche del tentativo di conciliare il fresco ideale francescano con la dura realtà d’un Ordine in pieno sviluppo (giugno 1226 - luglio 1230).
Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentrionale proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella.
Nato a Lisbona (Portogallo) nel 1195, ebbe la sua prima formazione in una famiglia cristiana. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato sacerdote a Coimbra.
Quando ormai pareva gli si aprisse davanti un avvenire tranquillo di insegnamento teologico nelle scuole del monastero o di cura d’anime nelle parrocchie da esso dipendenti, ecco che una nuova crisi lo spinse a passare all’Ordine francescano. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d'Assisi.
Abito francescano
Indossato l’abito francescano e mutato il nome di Fernando in quello di Antonio, dopo breve preparazione nell’eremo dell’Olivares, vicino a Lisbona (estate-autunno 1220), fece la professione religiosa e partí missionario per il Marocco. Ma subito una strana malattia spezzò il suo sogno (dicembre 1220-marzo 1221). La nave del ritorno, sospinta da venti contrari, anziché in Spagna andò a gettare l’ancora in un porto della Sicilia.Nel convento francescano di Messina fu informato del Capitolo generale dei francescani, che avrebbe avuto luogo ad Assisi nella Pentecoste di quel 1221. Antonio vi partecipò, probabilmente l’unico francescano portoghese presente. Vide san Francesco, ma non si fece conoscere. Aveva ormai capito che la via della santità è quella del totale abbandono alla volontà di Dio e la scelse senz’altro. Frate Graziano, ministro provinciale della Romagna, condusse con sé lo sprovveduto fraticello, perché celebrasse la Santa Messa ai frati del romitorio di Montepaolo. Qui Antonio volle vivere in pieno la regola dell’eremita francescano (giugno 1221 - 24 settembre 1222). Furono quindici mesi di totale affossamento nel nascondimento, nella rigorosa penitenza e nella contemplazione.
Insegnamento teologico
Ne uscí il 24 settembre 1222, quando, in occasione di un’ordinazione sacerdotale celebrata a Forlí, dovette per obbedienza tenere un discorso. Inizia la sua grande epopea di predicatore, di docente e di ministro dell’Ordine. Dalla Romagna propriamente detta la sua predicazione si allargò all’Italia superiore e alla Francia meridionale. Dapprima fu questo il suo compito principale (24 settembre 1222 - autunno 1224) e fece di lui il primo grande predicatore popolare all’Ordine francescano. In seguito il suo compito principale fu l’insegnamento della Teologia ai frati minori nelle scuole di Bologna e di Montpellier (autunno 1224 - giugno 1226), primo docente di quella Teologia francescana che poco tempo dopo avrebbe avuto maestri della grandezza d’un Alessandro d’Hales, d’un san Bonaventura e d’un beato Giovanni Duns Scoto.Un terzo compito venne a strapparlo all’insegnamento teologico ormai avviato, per aprirgli un nuovo campo di lavoro come custode della provincia di Limoges e poi come ministro provinciale della provincia di Romagna, che si estendeva allora anche a tutta l’Italia settentrionale. Si rese benemerito oltre che della fondazione di parecchi conventi, anche del tentativo di conciliare il fresco ideale francescano con la dura realtà d’un Ordine in pieno sviluppo (giugno 1226 - luglio 1230).
Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentrionale proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella.
Pensieri di Sant'Antonio
- Maria è la stella del mare. Se non risplende su di te questa stella, sei un cieco che va avanti a tentoni, la tua navicella è sconquassata dalla burrasca e tu finisci col naufragare in mezzo ai flutti.
- L'anima, in cui Maria prende dimora, è tutta piena d'ogni fragranza di virtù. Da lei emana profumo di umiltà e di castità. Da lei, infatti, è nato Gesù Cristo, che tutto il mondo riempie di odore soave. - Chi accumula ricchezze è più povero dei poveri, perché non è padrone di se stesso: è il denaro il suo signore; sembra un possessore, in realtà è dal denaro posseduto. Per quanto abbia, crede sempre di avere troppo poco. Dice un filosofo antico: "Chi non è mai sazio, anche se diventa padrone del mondo, è un mendico". E ancora: "Secondo me, non è povero chi si accontenta di quello che ha, anche se è poco".
- La tua misericordia verso il prossimo deve essere triplice: perdonarlo, se ha peccato contro di te; istruirlo, se ha deviato dalla via della verità; soccorrerlo, se ha bisogno del tuo aiuto.
- Non c'è angoscia più grande di quella d'una madre che abbia perduto il suo unico figlio: e unico figlio dell'anima è l'amore di Dio, senza del quale la fede è morta. Piangi dunque, o cristiano, questa perdita immensa.
- Gli eremiti fioriscono nel deserto, lontani dalla umana convivenza; in un giardino chiuso fioriscono i claustrali, anch'essi fuori dal contatto col mondo. Molto più degno è fiorire in mezzo al mondo, dove più facilmente la grazia del fiore può perire.
- Vale più una sola anima santa con la sua preghiera, che innumerevoli peccatori con le armi in pugno: la preghiera del santo penetra i cieli!
- Quando qualcuno ti dice, in aria di plauso o di adulazione: "Sei bravo e sai molte cose", tu gli devi rispondere: "Da me stesso non so nulla, nessun bene io possiedo, ma onoro il Padre mio. A lui tutto attribuisco, a lui rendo grazie, perché fonte di ogni sapienza, di ogni potenza e scienza".
- Chi non ha pazienza in mezzo alle tribolazioni non è oro, ma è ferro dorato; non ha la vera virtù, ma virtù apparente. Percosso, il ferro non manda un suono gradevole; così l'impaziente, percosso dai persecutori, si incollerisce e viene meno.
- La sapienza, così chiamata da sapore, consiste nel gusto della contemplazione, la prudenza nel prevedere e cautelarsi dalle insidie, la fortezza nel sopportare le avversità, l'intelligenza nel rifuggire dal male e scegliere il bene.
- È mite chi non ha l'animo inasprito o amareggiato; ma la fede ha reso semplice il suo cuore, tanto da sopportare con pazienza ogni ingiuria infertagli: se gli altri sono agitati contro di lui, il mite resta sereno. E non ha paura di essere disprezzato.
- "Chi si umilia sarà esaltato" (Lc 14,11). Cristo si umiliò fino alla morte e fu esaltato nella risurrezione. Preghiamolo che imprima nei nostri cuori il suo vangelo di umiltà.
- Sono tre le parti del corpo dalle quali proviene la vita o la morte: il cuore, la lingua, la mano. Dal cuore proviene il consenso, dalla lingua la parola, dalla mano l'azione. Se con queste tre parti abbiamo offeso il Signore, da esse deve venire la riparazione e la professione di fede.
- Sai dove trovare la bellezza della tua anima? Nell'amore del prossimo, che devi confortare, con l'elemosina dell'amore, nel corpo e nello spirito.
- Sventurato colui che crede più alla lingua degli altri che alla sua coscienza. Molti hanno paura dell'opinione pubblica, pochi della propria coscienza.
- Chi vuole seguire Gesù deve lasciare tutto, tutto deporre, tutto posporre, perché chi è carico non è in grado di stare dietro a uno che corre senza pesi.
Preghiere di Sant'Antonio
Mio Signore! non ho la forza di mettere sulla bilancia del tuo giudizio il bene prezioso di una vita pura. Non computare alla mia anima questo errore, o buon Dio. In verità, Signore, sono giusti i tuoi giudizi e merito di essere accusato e di essere privato della mia vera vita, poiché ho custodito i tesori del mio cuore e della mia vita che tu hai posto in me come deposito.
O Dio di bontà, aiutaci a compiere il bene così da poter offrire dinanzi a te, che abiti nella coscienza pura, l’oblazione del nostro agire e da te solo attendere vera ricompensa.
Portata per mano dagli angeli custodi, la nostra offerta salga fino a te e la tua grazia discenda su di noi, perché possiamo infine giungere alla tua gloria. Tu che sei benedetto ne secoli. Amen.
Non guardare, o Padre, ai nostri peccati. Volgi piuttosto lo sguardo al volto del tuo Cristo, coperto di sputi a causa delle nostre colpe, sfigurato dagli schiaffi e dalle lacrime, per poter riconciliare con te noi peccatori. Egli ti mostra il suo viso perché tu, guardandolo, sia propizio con noi che siamo stati la causa della sua Passione. Tu che sei benedetto e glorioso nei secoli. Amen.
Signore Gesù, non nascondermi il tuo volto non allontanarti dal tempio del nostro cuore e non entrare in giudizio per il nostro peccato. Infondi in noi la tua grazia, abbi misericordia delle nostre colpe, liberaci dalla morte eterna e portaci nel tuo regno dove, con Abramo, Isacco e Giacobbe, possiamo vedere il giorno dell’eternità. Con i tuo aiuto, tu che sei degno di ogni onore, potenza, lode e maestà nei secoli eterni. Amen.
Signore Gesù stringici a te e al prossimo con l’amore; il nostro cuore non sia distolto da te, la nostra anima non sia ingannata, né le nostre forze e la nostra mente siano adescate dalle lusinghe del peccato per non allontanarci mai dalla tua carità.
Così, con fortezza, sapienza e dolcezza possiamo amare il prossimo come noi stessi.
Con il tuo aiuto, tu che sei benedetto nei secoli del secoli. Amen.
Cristo Signore ti preghiamo umilmente di adunarci sotto le ali della tua carità e di faci vivere con l’acqua della compunzione, con l’aria della contemplazione, con il fuoco dell’amore e con la terra dell’umiltà, perché meritiamo di giungere a te che sei la vita. Con il tuo aiuto, tu che sei benedetto nei secoli. Amen.
Santo Spirito, fuoco d’amore posati sopra ciascuno di noi, fa che la nostra lingua sia pronta alla confessione del peccato così che, manifestandolo senza nasconder nulla, meritiamo di giungere alla vita celeste per cantare con gli angeli la lode eterna. Con il tuo aiuto. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
O Maria, tu sei il trono di gloria in cui siede la gloria del Padre. In te si assise Gesù Cristo vera Sapienza. La Gloria, più alta degli angeli, abitò sulla terra con la nostra carne.
Tu, beata Maria, sei stata il seggio della Gloria, Gesù Cristo, al quale sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Deh! Fammi grazia tu, mio buon Gesù, che sempre t'ami, emai ti offenda più.
O Gesù per me incarnato fa' ch'io lasci il rio peccato.
E tu, Antonio mio, vergine, santo e pio, quante volte respiro io, tante presenta il mio dolore a Dio; acciò per mezzo tuo, Santo ben degno, ti goda un dì nel suo beato regno.
O Dio di bontà, aiutaci a compiere il bene così da poter offrire dinanzi a te, che abiti nella coscienza pura, l’oblazione del nostro agire e da te solo attendere vera ricompensa.
Portata per mano dagli angeli custodi, la nostra offerta salga fino a te e la tua grazia discenda su di noi, perché possiamo infine giungere alla tua gloria. Tu che sei benedetto ne secoli. Amen.
Non guardare, o Padre, ai nostri peccati. Volgi piuttosto lo sguardo al volto del tuo Cristo, coperto di sputi a causa delle nostre colpe, sfigurato dagli schiaffi e dalle lacrime, per poter riconciliare con te noi peccatori. Egli ti mostra il suo viso perché tu, guardandolo, sia propizio con noi che siamo stati la causa della sua Passione. Tu che sei benedetto e glorioso nei secoli. Amen.
Signore Gesù, non nascondermi il tuo volto non allontanarti dal tempio del nostro cuore e non entrare in giudizio per il nostro peccato. Infondi in noi la tua grazia, abbi misericordia delle nostre colpe, liberaci dalla morte eterna e portaci nel tuo regno dove, con Abramo, Isacco e Giacobbe, possiamo vedere il giorno dell’eternità. Con i tuo aiuto, tu che sei degno di ogni onore, potenza, lode e maestà nei secoli eterni. Amen.
Signore Gesù stringici a te e al prossimo con l’amore; il nostro cuore non sia distolto da te, la nostra anima non sia ingannata, né le nostre forze e la nostra mente siano adescate dalle lusinghe del peccato per non allontanarci mai dalla tua carità.
Così, con fortezza, sapienza e dolcezza possiamo amare il prossimo come noi stessi.
Con il tuo aiuto, tu che sei benedetto nei secoli del secoli. Amen.
Cristo Signore ti preghiamo umilmente di adunarci sotto le ali della tua carità e di faci vivere con l’acqua della compunzione, con l’aria della contemplazione, con il fuoco dell’amore e con la terra dell’umiltà, perché meritiamo di giungere a te che sei la vita. Con il tuo aiuto, tu che sei benedetto nei secoli. Amen.
Santo Spirito, fuoco d’amore posati sopra ciascuno di noi, fa che la nostra lingua sia pronta alla confessione del peccato così che, manifestandolo senza nasconder nulla, meritiamo di giungere alla vita celeste per cantare con gli angeli la lode eterna. Con il tuo aiuto. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
O Maria, tu sei il trono di gloria in cui siede la gloria del Padre. In te si assise Gesù Cristo vera Sapienza. La Gloria, più alta degli angeli, abitò sulla terra con la nostra carne.
Tu, beata Maria, sei stata il seggio della Gloria, Gesù Cristo, al quale sia onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiere a Sant'Antonio
Atto di Contrizione
Mi pento, o Dio, non tanto per timor di gravi pene, che per aver offeso un sommo bene.Deh! Fammi grazia tu, mio buon Gesù, che sempre t'ami, emai ti offenda più.
O Gesù per me incarnato fa' ch'io lasci il rio peccato.
E tu, Antonio mio, vergine, santo e pio, quante volte respiro io, tante presenta il mio dolore a Dio; acciò per mezzo tuo, Santo ben degno, ti goda un dì nel suo beato regno.
Se cerchi i miracoli ecco messi in fuga la morte, l'errore, le calamità, il demonio e la lebbra; ecco gli ammalati divenir sani. Il mare si calma, le catene si spezzano; i giovani e i vecchi chiedono e ritrovano la sanità e le cose perdute. S'allontanano i pericoli, scompaiono le necessità: lo attesti chi ha sperimentato la protezione del Santo di Padova. Il mare si calma, le catene si spezzano; i giovani e i vecchi chiedono e ritrovano la sanità e le cose perdute.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Il mare si calma, le catene si spezzano; i giovani e i vecchi chiedono e ritrovano la sanità e le cose perdute.
Prega per noi, sant'Antonio di Padova. Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo!
Preghiera per ottenere una grazia.
Ricordati, o Sant’Antonio, che tu hai sempre aiutato e consolato chiunque è ricorso a te nelle sue necessità. Animato da grande confidenza e animato dalla certezza di non pregare invano, anch’io ricorro a te, che sei così ricco di meriti davanti a Signore. Non rifiutare la mia preghiera, ma fa che essa giunga, con la tua intercessione, davanti a Dio. Vieni in mio soccorso nella presente angustia e difficoltà, e ottienimi la grazia che ardentemente imploro, se è per il bene dell’anima mia……
Benedici il mio lavoro e la mia famiglia. Tieni lontano da essi le malattie e i pericoli dell’ anima e del corpo. Fa che nell’ora del dolore e della prova io possa rimanere forte nella fede e nell’amore di Dio. Amen.
Preghiera dei genitori.
O caro S. Antonio, benedici e proteggi la mia famiglia.Conservala unita nell'amore, assistila nelle sue necessità e allontani da essa ogni male.Benedici me e il mio sposo (la mia sposa), Fa' che non ci manchi mai il lavoro e ogni cosa necessaria per poter vivere onestamente, per poter educare i figli che il Signore ci ha dato e per aiutare chi ha bisogno. Benedici i nostri figli: conservali sani e volonterosi nel bene, aiutali nei loro impegni e non permettere che, in mezzo, le tante occasioni di male, perdano la fede e la purezza di vita.Che essi aspirino sempre agli ideali più belli e attuino ogni giorno la loro vocazione cristiana.
Preghiera del giovane.
O glorioso S. Antonio, amico della gioventù, a te mi rivolgo con fiducia, a te affido le mie aspirazioni e i miei desideri. Aiutami a vivere nella purezza di cuore, costante nella pratica della vita cristiana e fa che io sia capace di attuare gli ideali più belli. Ti raccomando il mio studio e il mio lavoro che voglio, affrontare con serietà in modo da formarmi alla vita ed essere utile alla mia famiglia e al mio prossimo. Fa che io possa avere sempre delle vere e sane amicizie, tienimi lontano da ogni male e aiutami ad essere forte nelle mie convinzioni cristiane. Proteggimi sempre e intercedi per me presso il Signore Gesù. Amen.
Per un ammalato.
O caro Sant’Antonio, che hai sempre benedetto quelli che fiduciosi ricorrono a te, ti prego con fervore per una persona ammalata a me cara. Ti supplico di ottenerle il dono della guarigione o almeno che le siano alleviate le sofferenze e abbia la forza di farne l’offerta a Dio in unione con la Passione del Signore Gesù. Tu che nella tua vita terrena fosti amico dei sofferenti e ti prodigasti per loro con la carità e con il dono dei miracoli, sii vicino a noi con la tua protezione, consola il nostro cuore e fa che le nostre sofferenze fisiche e morali siano fonte di merito per la vita eterna.