18 giugno

San Calogero Eremita in Sicilia

"Il pensiero della presenza di Dio ovunque tu sia, abbilo sempre scolpito nella tua mente: sarà per te un freno potente nell'ora della tentazione ed un forte incoraggiamento a fare il bene". (G. Nardi)

"Bel vecchio"
Il termine Calogero, di origine greca, significa “bel vecchio”; nell’ideale greco della bellezza, ciò che è bello, è anche giusto e buono, basti pensare che nel Vangelo di Giovanni, l’originale greco definisce Gesù il “bel pastore”, che poi è stato tradotto in il “buon Pastore”.

Calogero nacque da genitori cristiani e, sin da piccolo, abbracciò gli insegnamenti del Cristianesimo.
La tradizione che lo vuole essere vissuto nel I secolo fa riferimento a un breviario siculo-gallicano, in uso nella regione tra il XI secolo e il XVI secolo. Tale fonte lo fa nativo di Costantinopoli. Il fatto che egli si senta spinto a convertire gli abitanti della Sicilia, meglio si concilia con questo periodo, rispetto a altre agiografie che lo vogliono vissuto nel V secolo (si veda la voce San Calogero).
Infatti è più ragionevole pensare che gli abitanti della Sicilia, necessitassero di conversione al nuovo credo nel I secolo che non nel quinto, quando la popolazione di quelle regioni era già in buona parte cristiana.

Questo breviario lo vuole pellegrino a Roma dove incontrò San Pietro apostolo da cui ottenne il permesso di vivere da eremita in un luogo imprecisato. Qui ebbe l'ispirazione di evangelizzare la Sicilia. Tornato dal primo papa, ottenne il premesso di recarsi nell'isola assieme ai compagni, Filippo, Onofrio e Archileone. Filippo si recò a Agira, Onofrio e Archileone si recarono nel deserto di Sutera e il nostro si fermò a Lipari. Secondo la leggenda riportata nei Dialoghi di Papa Gregorio I, qui avrebbe avuto la visione dell'anima del re Teodorico gettata nel cratere dell'isola di Vulcano il giorno stesso della morte di quest'ultimo. Da qui, dopo diversi anni, si spostò nei pressi di Sciacca dove visse per trentacinque anni.

Santo eremita
Altre leggende, invece, spostano la sua esistenza nel V secolo. A vent'anni, secondo l'innografia composta dal monaco Sergio, fuggì dalla Tracia a causa delle persecuzioni scatenate dai monofisisti contro i fedeli al dogma proclamato nel 451 nel concilio di Calcedonia. Si recò in Sicilia, dove si trattenne per qualche tempo predicando e prestando cure agli ammalati con le acque sulfuree dell'isola, convertendo molti abitanti e proseguendo nella sua vita di eremita e taumaturgo.

Calogero sbarcò a Lilibeo, dove Gregorio e Demetrio furono martirizzati, secondo la Vita di Calogero, da degli idolatri; a questo proposito vi sono due diverse teorie intorno all'identità degli uccisori. Parte della storiografia [senza fonte] ritiene che il Vescovo di Lilibeo fosse in realtà un monofisista, visti gli intensi scambi commerciali intercorrenti tra la Sicilia e i patriarcati di Antiochia e Alessandria, territori ove il monofisismo era molto radicato, e come tale abbia giustiziato quelli che considerava due eretici. Altri storici[senza fonte] ritengono che siano invece caduti nelle mani dei Vandali, fanatici ariani che, in quegli anni, imperversarono in Sicilia e nel Nord Africa.

Scampato alla morte, iniziò a vagabondare per l'isola, nascondendosi in antiche necropoli e nelle numerose grotte di origine vulcanica sparse per la Sicilia. Partendo da queste peregrinava per i paesi ove predicava la fede, amministrava i sacramenti e assisteva gli ammalati.

Ultima sua tappa furono le grotte poste sul monte Kronos (Kronio) presso Sciacca. Qui visse operando molti miracoli e guarigioni e convertendo molti abitanti alla fede cristiana. Morì a Monte Kronio nella notte tra il 17 e il 18 giugno del 561. Aveva 95 anni (quindi la causa di morte è vecchiaia).

Amico pellegrino,vieni al Santuario
"Cammina verso lo splendore,il Signore cammina con te".
Prepara il tuo cuore e parti con gioia, solo o in compagnia dei tuoi fratelli, ma vieni.
Segui le orme dei tuoi Padri.
Chiunque tu sia, ricordati che hai un posto nella  Casa di Dio, tu hai dei fratelli da incontrare, dei Santi da imitare, San Calogero da ascoltare e il mistero della Chiesa da vivere.
Se sei assetato di gioia, di pace, di giustizia, d'amore e di perdono, vieni a bere l'acqua viva alla sorgente della salvezza.
Giovane pieno d'entusiasmo, o malato disperato per la sofferenza, tu che ti senti emarginato,o tu che vivi la serenità della vita familiare, vieni ad illuminarti alla luce del Vangelo.
Va e torna riconciliato, confortato e rinnovato.
Annuncia la Lieta Notizia ai tuoi fratelli: Dio ci ama e ci attende.
Cammina verso lo splendore: il Signore cammina con te.

Tu quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Mt 6,5

Preghiera a San Calogero
0 Dio per mezzo di Gesù Tuo Figlio e nostro Signore, nello Spirito Santo Dio che hai mostrato a tutti che è Signore e da la vita, Ti ringraziamo dei Tuoi innumerevoli doni. In particolare Ti lodiamo per averci dato,  modello e protettore, San Calogero che per amore a Te, nelle nostre contrade, a servito i fratelli guarendoli nell'anima e nel corpo. Per sua intercessione proteggici sul suo esempio donaci di cercare Te sopra ogni cosa e di trovarti nell'attenzione alla Tua parola, nella preghiera, in un ordinato uso delle cose, nel servizio ai fratelli. Amen.