"Mettiti alla presenza di Dio con timore e tremore, come chi si trova di fronte all’imperatore. Lavora alla totale distruzione di te stesso e rimani quieto come un pulcino,felice di ricevere la grazia del Signore: perché se la chioccia non gli dà qualche cosa, il pulcino non ha nulla da mangiare né da assaporare”.
Sconvolto, decise di farsi monaco (aveva solo 20 anni), ed entrò nell'antico monastero di Sant'Apollinare in Classe.
Ma non vi si trovò bene. Si recò pertanto presso un eremita, Marino, in territorio veneziano, sottoponendosi alla sua guida spirituale. Qui conobbe l'abate Guarino, uno dei più importanti monaci rifondatori del X secolo; questi convinse il giovane eremita, non ancora trentenne, a seguirlo nell'abbazia di San Michele di Cuxa (in catalano Sant Miquel de Cuixà), in Catalogna, dove Romualdo si trattenne dieci anni e compì la sua formazione.
La solitudine è oro
Ritornato in Italia nel 988, si dedicò a vita eremitica nell'eremo di Pereo, presso Ravenna. Rinunciò poi alla dignità di Abate e, portandosi nel territorio del Monte Fumaiolo, fondò, ove sorge attualmente il paese di Verghereto, oggi in provincia di Forlì, un monastero in onore di San Michele Arcangelo. A causa dei suoi continui richiami disciplinari e morali ai monaci, venne cacciato con "belluino furore" a "vergate" insieme ai suoi discepoli[1]. Intorno all'anno 1001 il giovane imperatore Ottone III convinse l'eremita a divenire Abate di Sant'Apollinare in Classe; ma la sua vocazione era quella della solitudine e del rinnovamento della vita eremitica e quindi, dopo appena un anno, rinunciò all'incarico, e si recò a Montecassino. L'abbazia di Santa Maria di Sitria, fondata da San Romualdo alle falde del Monte Cucco, nella frazione di Isola Fossara Per un periodo visse in una grotta (attualmente chiamata Grotta di Romualdo) sul Canale di Leme presso Parenzo in Istria.
Intorno al 1014 Romualdo fondò un eremo a Sitria, alle falde del Monte della Strega, tra Monte Catria e Monte Cucco, presso la frazione di Isola Fossara, comune di Scheggia (PG) e, dopo poco, vi aggiunse un piccolo monastero (cenobio) con una chiesa: l'abbazia di Santa Maria di Sitria. Rimase in terra umbra quasi sette anni, gli ultimi prima di recarsi a Camaldoli. A Sitria pregò e digiunò, nel silenzio, in compagnia di devoti che "ammaestrava" tacente lingua et predicante vita (San Pier Damiani).
Romualdo visse circa 75 anni: morì il 19 giugno tra il 1023 e il 1027 nell'abbazia di San Salvatore in Valdicastro in località Valdicastro, vicino a Fabriano, in solitudine.
Fu beatificato appena cinque anni dopo la morte e fu dichiarato Santo nel 1595, da Papa Clemente VIII. Il suo corpo è, dal 1481, nella chiesa di San Biagio a Fabriano. È contitolare della Basilica Cattedrale di Sansepolcro.
Piccola regola di San Romualdo
Rimani seduto nella tua cella come in un paradiso. Scordati del mondo e gettatelo dietro le spalle. Vigila sui tuoi pensieri come il buon pescatore quando spia le mosse dei pesci. L'unica via per te si trova nei Salmi e non lasciarla mai. Se da poco sei venuto, e malgrado il tuo primo fervore non riesci a pregare come vorresti, cerca, ora qua ora là, di cantare i Salmi nel cuore e di capirli con la mente.
Quando ti viene qualche distrazione, non smettere di leggere; torna in fretta al testo e applica di nuovo l'intelligenza. Anzitutto mettiti alla presenza di Dio come un uomo che sta davanti all'imperatore.
Svuotati di te stesso e siedi come una piccola creatura, contenta della grazia di Dio; se come una madre Dio non te la donerà, non gusterai nulla, non avrai nulla da mangiare.
Preghiera a San Romualdo
O glorioso San Romualdo tu che sei un santo taumaturgo, proteggi tutte le persone malate e avviale ad una pronta guarigione. Padre nostro...
O Dio, che hai scelto San Romualdo per rinnovare nella tua Chiesa la vita eremitica, donaci la forza di rinnegare noi stessi per seguire Cristo sulla via della croce e salire con lui nella gloria del tuo regno.Per Cristo nostro Signore. Amen. Gloria al Padre...
Siedi nella tua cella come nel Paradiso scordati del mondo e gettalo dietro le spalle
Esponente di una famiglia nobile, era figlio del duca Sergio degli Onesti di Ravenna e di Traversara Traversari. L'origine della sua vocazione sembra legata ad un fatto di sangue di cui furono protagonisti il padre e un cugino.Sconvolto, decise di farsi monaco (aveva solo 20 anni), ed entrò nell'antico monastero di Sant'Apollinare in Classe.
Ma non vi si trovò bene. Si recò pertanto presso un eremita, Marino, in territorio veneziano, sottoponendosi alla sua guida spirituale. Qui conobbe l'abate Guarino, uno dei più importanti monaci rifondatori del X secolo; questi convinse il giovane eremita, non ancora trentenne, a seguirlo nell'abbazia di San Michele di Cuxa (in catalano Sant Miquel de Cuixà), in Catalogna, dove Romualdo si trattenne dieci anni e compì la sua formazione.
La solitudine è oro
Ritornato in Italia nel 988, si dedicò a vita eremitica nell'eremo di Pereo, presso Ravenna. Rinunciò poi alla dignità di Abate e, portandosi nel territorio del Monte Fumaiolo, fondò, ove sorge attualmente il paese di Verghereto, oggi in provincia di Forlì, un monastero in onore di San Michele Arcangelo. A causa dei suoi continui richiami disciplinari e morali ai monaci, venne cacciato con "belluino furore" a "vergate" insieme ai suoi discepoli[1]. Intorno all'anno 1001 il giovane imperatore Ottone III convinse l'eremita a divenire Abate di Sant'Apollinare in Classe; ma la sua vocazione era quella della solitudine e del rinnovamento della vita eremitica e quindi, dopo appena un anno, rinunciò all'incarico, e si recò a Montecassino. L'abbazia di Santa Maria di Sitria, fondata da San Romualdo alle falde del Monte Cucco, nella frazione di Isola Fossara Per un periodo visse in una grotta (attualmente chiamata Grotta di Romualdo) sul Canale di Leme presso Parenzo in Istria.
Intorno al 1014 Romualdo fondò un eremo a Sitria, alle falde del Monte della Strega, tra Monte Catria e Monte Cucco, presso la frazione di Isola Fossara, comune di Scheggia (PG) e, dopo poco, vi aggiunse un piccolo monastero (cenobio) con una chiesa: l'abbazia di Santa Maria di Sitria. Rimase in terra umbra quasi sette anni, gli ultimi prima di recarsi a Camaldoli. A Sitria pregò e digiunò, nel silenzio, in compagnia di devoti che "ammaestrava" tacente lingua et predicante vita (San Pier Damiani).
Romualdo visse circa 75 anni: morì il 19 giugno tra il 1023 e il 1027 nell'abbazia di San Salvatore in Valdicastro in località Valdicastro, vicino a Fabriano, in solitudine.
Fu beatificato appena cinque anni dopo la morte e fu dichiarato Santo nel 1595, da Papa Clemente VIII. Il suo corpo è, dal 1481, nella chiesa di San Biagio a Fabriano. È contitolare della Basilica Cattedrale di Sansepolcro.
Piccola regola di San Romualdo
Rimani seduto nella tua cella come in un paradiso. Scordati del mondo e gettatelo dietro le spalle. Vigila sui tuoi pensieri come il buon pescatore quando spia le mosse dei pesci. L'unica via per te si trova nei Salmi e non lasciarla mai. Se da poco sei venuto, e malgrado il tuo primo fervore non riesci a pregare come vorresti, cerca, ora qua ora là, di cantare i Salmi nel cuore e di capirli con la mente.
Quando ti viene qualche distrazione, non smettere di leggere; torna in fretta al testo e applica di nuovo l'intelligenza. Anzitutto mettiti alla presenza di Dio come un uomo che sta davanti all'imperatore.
Svuotati di te stesso e siedi come una piccola creatura, contenta della grazia di Dio; se come una madre Dio non te la donerà, non gusterai nulla, non avrai nulla da mangiare.
Preghiera a San Romualdo
O glorioso San Romualdo tu che sei un santo taumaturgo, proteggi tutte le persone malate e avviale ad una pronta guarigione. Padre nostro...
O Dio, che hai scelto San Romualdo per rinnovare nella tua Chiesa la vita eremitica, donaci la forza di rinnegare noi stessi per seguire Cristo sulla via della croce e salire con lui nella gloria del tuo regno.Per Cristo nostro Signore. Amen. Gloria al Padre...
- San Romualdo, prega per noi.