23 ottobre

San Giovanni da Capestrano Sacerdote Patronato: Giuristi

I giusti celebrarono, o Signore, il tuo nome santo e lodarono concordi la tua mano protettrice.

Biografia
Era nato a Capestrano, vicino all'Aquila, nel 1386, da un barone tedesco, ma da madre abruzzese. Studente a Perugia, si laureò e divenne ottimo giurista, tanto che Ladislao di Durazzo lo fece governatore di quella città. Ma caduto prigioniero, decise di farsi francescano, diventando amico di san Bernardino e difendendolo quando, a causa della devozione del Nome di Gesù, venne accusato d'eresia.

Anch'egli così prese come emblema il monogramma bernardiniano di Cristo Re. Il Papa lo inviò suo legato in Austria, in Baviera, in Polonia, dove si allargava sempre di più la piaga degli Ussiti. In Terra Santa promosse l'unione degli Armeni con Roma. Aveva settant'anni, nel 1456, quando si trovò alla battaglia di Belgrado investita dai Turchi. Per undici giorni e undici notti non abbandonò mai il campo. Ma tre mesi dopo, il 23 ottobre, Giovanni moriva a Ilok, in Slavonia, oggi in Croazia orientale.

La vita dei buoni ecclesiastici illumina e rasserena

Dal trattato «Lo specchio dei chierici»
di san Giovanni da Capestrano
Coloro che sono chiamati alla mensa del Signore devono brillare di purezza con l'esemplare condotta di una vita moralmente lodevole, e rimuovere ogni sozzura o immondezza di vizi. Vivano per sé e per gli altri in modo dignitoso, come sale della terra. Splendano per un grande spirito di sapienza e con questo illumini il mondo.
Comprendano dall'altissimo maestro Gesù Cristo quello che egli solennemente proclamò non solo agli apostoli e ai discepoli, ma anche a tutti i sacerdoti e chierici loro successori: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini» (Mt 5, 13).
Coloro che fanno parte del clero e danno cattivo esempio per i loro pessimi costumi, per i vizi e i peccati, sono degni di disprezzo e di esser considerati come fango spregevole. Non sono più utili né a sé, né agli altri. Dice infatti san Gregorio: «Se di qualcuno si disprezza la vita, ne segue che non se ne accetta neppure la predicazione».
«I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell'insegnamento» (1 Tm 5, 17). I sacerdoti degni, infatti, godono di un duplice onore: uno reale l'altro personale, uno temporale l'altro spirituale, uno transitorio l'altro eterno.
Abitano sulla terra e sono sottoposti con le creature mortali alla inevitabile limitazione umana, ma in realtà sono concittadini degli angeli, perché sono accetti al Re, quali saggi suoi ministri.
Perciò, come il sole sorge sul mondo nei cieli altissimi di Dio, così risplenda la luce del clero davanti agli uomini, perché vedano le sue opere buone e rendano gloria al Padre che è nei cieli (cfr. Mt 5, 16).
«Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 14). Come la luce non è fatta per illuminare se stessa, ma diffonde i suoi raggi tutt'intorno e fa risplendere le cose visibili, così la vita santa degli ecclesiastici giusti e onesti illumina e rasserena coloro che li vedono fedeli al loro ideale di santità. Per questo, chi è innalzato al governo degli altri, deve mostrare in se stesso in che modo gli altri si debbano comportare nella casa del Signore.

Sia avanzando che retrocedendo, sia colpendo che colpiti, invocate il Nome di Gesù. In Lui solo è salute!
 
Preghiera a San Giovanni da Capestrano
O Dio, che hai scelto san Giovanni da Capestrano per rincuorare il popolo cristiano nell’ora della prova, custodisci la tua Chiesa nella pace, e donale sempre il conforto della tua protezione.
Preghiera dei Cappellani militari
O glorioso San Giovanni uomo di Dio e della Chiesa, animatore di schiere audaci, noi Cappellani militari delle Forze armate di Terra, di Cielo e di Mare Ti preghiamo con lo stesso ardore che Tu avesti quando invocavi il Signore nel guidare i Tuoi uomini alla salvaguardia della cristiana civiltà.
Anche noi, per dovere sacro a Dio e alla Patria, siamo chiamati a sostenere le nuove generazioni nella ricerca e nella difesa dei supremi valori della giustizia e della pace. Insegnaci ad amare i nostri soldati come Tu li amavi, a sentirli vicini piú che fratelli, a capirli nelle loro aspirazioni umane e spirituali.
Aiutaci a portare nel cuore delle nostre Unità la stessa passione di fede e l'integrità della nostra testimonianza. Questo ci chiedono i nostri uomini d'arme e questo dobbiamo porgere loro. A Te perciò, o celeste nostro Patrono, noi ricorriamo; da Te, o apostolo serafico, noi impetriamo e per i Tuoi meriti aspettiamo i Doni dello Spirito. Amen.

Per l'Ordinario Militare
Dona, Signore, al tuo servo N., che nella successione apostolica hai posto a guidare la Chiesa Militare, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, perché fedele alla sua missione egli edifichi la tua Chiesa, sacramento universale di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera per i cappellani militari
O Dio che hai costituito il Tuo unico Figlio sommo ed eterno sacerdote, concedi a coloro che hai scelto come Suoi ministri e dispensatori dei santi misteri, di essere fedeli e vigilanti nel servizio, affinché, forti della Tua grazia, affrontino fatiche e pericoli con generosità e coraggio, offrendo sempre ai reparti loro affidati testimonianza di fede e di soprannaturale carità. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera del Giurista di papa Pio XII
O Dio grande e onnipotente, da cui tutte le cose, come dalla loro fonte naturale, soavemente e ordinatamente emanano, accogli benignamente noi qui prostrati, che, coltivando e professando la scienza del diritto, sperimentiamo in modo speciale il bisogno del tuo aiuto per seguire sempre quella retta via ove a ognuno si attribuisce ciò che è suo, senza deviazioni né errori.
Illumina i nostri deboli occhi, affinché, in ogni momento e in ogni caso, sappiamo riconoscere ciò che è giusto; da' alla nostra intelligenza la penetrazione necessaria per poter scorgere in tutte le cose l'orma della tua santissima volontà; e fa' che non veniamo mai meno nell'applicarla, alle norme che debbono regolare l'attività personale degli uomini, il cammino della società e l'armonico concerto delle nazioni.
Ci assista in modo particolare, per intercessione di san Giovanni da Capestrano, la virtù della tua grazia, quando dobbiamo solennemente decidere in tuo nome e in quello della umana società, acciocché il bene riceva il meritato premio e la malvagità il giusto castigo.
Se come giuristi vogliamo pubblicamente riconoscere in Te il principio e la fonte di ogni diritto, prima e al di sopra di ogni volontà puramente umana o di ogni ordinamento sociale, come cristiani professiamo l'intima relazione e dipendenza tra il diritto e la morale, tra il diritto e la religione, e come figli della Chiesa ammettiamo e accettiamo il suo supremo magistero e la pienezza dei suoi sacri diritti.
Signore! In questo secolo tormentato, che sembra avanzare nei sentieri della storia come un cieco, che non sa ove porre il piede per sentirsi sicuro, ma che pur anela alla luce e alla vita, ricorriamo a Te pieni di fiducia e imploriamo la forza di cooperare all'equilibrio, alla tranquillità e alla pace del mondo, lavorando alla diffusione del diritto e della giustizia; in guisa che, partendo dalle norme puramente umane, sappiamo salire ed elevarci sino a Te, per ridiscendere poi con più ardente brama, che finalmente regni sulla terra la tua volontà e la tua legge, che regni Tu stesso, o Signore, come trionfi e regni nel più alto dei cieli e regnerai sempre per tutti i secoli dei secoli. Così sia.