Quando il cuore sta in cielo, non può venir turbato dalle vicissitudini della terra. (San Francesco di Sales)
Francesco di Sales si formò alla cultura classica e filosofica alla scuola dei Gesuiti, ricevendo al tempo stesso una solida base di vita spirituale. Il padre, che sognava per lui una brillante carriera giuridica, lo mandò all’università di Padova, dove Francesco si laureò, ma dove pure portò a maturazione la vocazione sacerdotale.
Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione del Chablais, dominata dal Calvinismo, e si dedicò soprattutto alla predicazione, scegliendo non la contrapposizione polemica, ma il metodo del dialogo.
Per incontrare i molti che non avrebbe potuto raggiungere con la sua predicazione, escogitò il sistema di pubblicare e di far affiggere nei luoghi pubblici dei “manifesti”, composti in agile stile di grande efficacia. Questa intuizione, che dette frutti notevoli tanto da determinare il crollo della “roccaforte” calvinista, meritò a S. Francesco di essere dato, nel 1923, come patrono ai giornalisti cattolici.
L’impegno che Francesco svolse al servizio di una vastissima direzione spirituale, nella profonda convinzione che la via della santità è dono dello Spirito per tutti i fedeli, religiosi e laici, fece di lui uno dei più grandi direttori spirituali. La sua azione pastorale - in cui impegnò tutte le forze della mente e del cuore - e il dono incessante del proprio tempo e delle forze fisiche, ebbe nel dialogo e nella dolcezza, nel sereno ottimismo e nel desiderio di incontro, il proprio fondamento, con uno spirito ed una impostazione che trovano eco profondo nella proposta spirituale di San Filippo Neri, la quale risuona mirabilmente esposta, per innata sintonia di spirito, nelle principali opere del Sales - “Introduzione alla vita devota, o Filotea”, “Trattato dell’amor di Dio, o Teotimo” - come pure nelle Lettere e nei Discorsi.
Fatto vescovo di Ginevra nel 1602, contemporaneamente alla nomina dell’Ancina, continuò con la medesima dedizione la sua opera pastorale. Frutto della direzione spirituale e delle iniziative di carità del Vescovo è la fondazione, in collaborazione con S. Francesca Fremiot de Chantal, dell’Ordine della Visitazione, che diffuse in tutta la Chiesa la spiritualità del S. Cuore di Gesù, soprattutto attraverso le Rivelazioni di Cristo alla visitandina S. Margherita Maria Alacocque, con il conseguente movimento spirituale che ebbe anche in molti Oratori, soprattutto dell’Italia Settentrionale, centri di convinta adesione. (Mons. Edoardo Aldo Cerrato CO)
Preghiera a Maria
Ricordati, o dolcissima Vergine Maria, che Tu sei mia madre ed io sono tuo figlio, che Tu sei potente ed io sono debole.
Ti prego di guidarmi e difendermi in tutto quello che faccio.
O Vergine bella, non dirmi che non puoi, perchè il tuo Figlio ti ha dato ogni potere incielo e in terra; non dirmi che non devi, perchè sei Madre di tutti e mia in particolare; non dirmi che non vuoi, perchè sei buona.
Vedi bene, o Maria, che sei costretta a consentire a tutte le mie domande.
Per amore del tuo Figlio divino, accoglimi come figlio, senza guardare ai miei peccati e alla mia miseria. Liberami l’anima ed il corpo da ogni male e donami tutte le virtù, specialmente l’umiltà.
Preghiera a San Giuseppe
Glorioso san Giuseppe, la cui potenza si estende a tutte le nostre necessità e sai rendere facili le cose più impossibili, rivolgi i tuoi occhi di padre buono ai tuoi figli che ti invocano.Nelle ansie e nelle pene che ci opprimono, ricorriamo a te con fiducia.
Degnati di prendere sotto la tua paterna protezione le pene che ci sono causa di sofferenza.
Insegnami l'umiltà interiore, la dolcezza del viso e l'imitazione di tutte le virtù che hai saputo copiare dai Cuori di Gesù e Maria. Amen.
O vero prodigio di santità, glorioso san Francesco, che hai saputo congiungere così bene la semplicità della colomba con la prudenza del serpente, la conversazione del mondo con il raccoglimento del chiostro e l'austerità del deserto e ricolmo di tutti i doni dello Spirito santo hai aperto ai devoti una via nuova, facile e deliziosa per arrivare con certezza alla perfezione, ottienimi dal Signore la grazia di seguire sempre i tuoi insegnamenti, perchè vivendo come te come lucerna ardente possa ottenere la gioia eterna che godi beato con gli Angeli e i Santi. Amen.
O santo della mitezza, Francesco di Sales, modello di virtù evangeliche e regola vivente di santità, per il valido patrocinio che puoi esercitare a nostro favore, ottienici di sapere unire, a tua imitazione, l’umiltà con lo zelo, la mansuetudine con la fortezza, la preghiera e la mortificazione con la carità operosa.
Fa che viviamo nella comunione di Dio e dei fratelli, nella fedeltà agli impegni della consacrazione battesimale. Amen.
Biografia
Nato a Thorens il 21 agosto 1567, concluse a Lione i suoi giorni,
consunto dalle fatiche apostoliche, il 28 dicembre del 1622, l’anno
della canonizzazione di San Filippo Neri, che Francesco conosceva
attraverso la Vita scritta dal Gallonio, a lui inviata dall’amico
Giovanni Giovenale Ancina. Iscritto nell’albo dei Beati nel 1661, fu
canonizzato nel 1665 e proclamato Dottore della Chiesa nel 1887 da Leone
XIII.Francesco di Sales si formò alla cultura classica e filosofica alla scuola dei Gesuiti, ricevendo al tempo stesso una solida base di vita spirituale. Il padre, che sognava per lui una brillante carriera giuridica, lo mandò all’università di Padova, dove Francesco si laureò, ma dove pure portò a maturazione la vocazione sacerdotale.
Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione del Chablais, dominata dal Calvinismo, e si dedicò soprattutto alla predicazione, scegliendo non la contrapposizione polemica, ma il metodo del dialogo.
Per incontrare i molti che non avrebbe potuto raggiungere con la sua predicazione, escogitò il sistema di pubblicare e di far affiggere nei luoghi pubblici dei “manifesti”, composti in agile stile di grande efficacia. Questa intuizione, che dette frutti notevoli tanto da determinare il crollo della “roccaforte” calvinista, meritò a S. Francesco di essere dato, nel 1923, come patrono ai giornalisti cattolici.
La Congregazione dell’Oratorio
A Thonon fondò la locale Congregazione dell’Oratorio, eretta da Papa
Clemente VIII con la Bolla “Redemptoris et Salvatoris nostri” nel 1598
“iuxta ritum et instituta Congregationis Oratorii de Urbe”. Il suo
contatto con il mondo oratoriano non riguardò tanto la persona di P.
Filippo, quanto quella di alcuni tra i primi discepoli del Santo,
incontrati a Roma quando Francesco vi si recò nel 1598-99: P. Baronio, i
PP. Giovanni Giovenale e Matteo Ancina, P. Antonio Gallonio.L’impegno che Francesco svolse al servizio di una vastissima direzione spirituale, nella profonda convinzione che la via della santità è dono dello Spirito per tutti i fedeli, religiosi e laici, fece di lui uno dei più grandi direttori spirituali. La sua azione pastorale - in cui impegnò tutte le forze della mente e del cuore - e il dono incessante del proprio tempo e delle forze fisiche, ebbe nel dialogo e nella dolcezza, nel sereno ottimismo e nel desiderio di incontro, il proprio fondamento, con uno spirito ed una impostazione che trovano eco profondo nella proposta spirituale di San Filippo Neri, la quale risuona mirabilmente esposta, per innata sintonia di spirito, nelle principali opere del Sales - “Introduzione alla vita devota, o Filotea”, “Trattato dell’amor di Dio, o Teotimo” - come pure nelle Lettere e nei Discorsi.
Fatto vescovo di Ginevra nel 1602, contemporaneamente alla nomina dell’Ancina, continuò con la medesima dedizione la sua opera pastorale. Frutto della direzione spirituale e delle iniziative di carità del Vescovo è la fondazione, in collaborazione con S. Francesca Fremiot de Chantal, dell’Ordine della Visitazione, che diffuse in tutta la Chiesa la spiritualità del S. Cuore di Gesù, soprattutto attraverso le Rivelazioni di Cristo alla visitandina S. Margherita Maria Alacocque, con il conseguente movimento spirituale che ebbe anche in molti Oratori, soprattutto dell’Italia Settentrionale, centri di convinta adesione. (Mons. Edoardo Aldo Cerrato CO)
Pensieri di San Francesco di Sales
- La Fede è il raggio celeste che ci fà rimirare Dio in tutte le cose e tutte le cose in Dio.
- Datevi a Gesù senza riserva: Egli si darà a voi senza misura.
- Quando il cuore sta in cielo, non può venir turbato dalle vicissitudini della terra.
- Beati i cuori pieghevoli, non si spezzeranno mai.
- Quanto più siamo miserabili,tanto maggior motivo abbiamo di confidare nella divina bontà.
- La distanza tra il cielo e la terra non potrà mai separare i cuori che Dio ha uniti.- La cordialità non è altro che l'essenza della vera e sincera amicizia.
- È l'amore che dà il valore e il prezzo a tutte le nostre azioni.
- Non c'è segreto che non passi segretamente dall'uno all'altro.
- Il coltivatore non sarà mai rimproverato se non ha ben coltivato e seminato le sue terre.
- Non si potrà mai fare così bene che non sia meglio fare di più.
- Si ha un bel dire, ma il cuore parla al cuore, e la lingua non parla che agli orecchi.
- Pensiamo solo a fare bene oggi; e quando il giorno di domani sarà venuto, si chiamerà anch'esso oggi, e allora ci penseremo.
- Non c'è nulla di impossibile all'amore.
- Basta amare bene per dir bene.
- Cominciate presto a fare ciò che bisogna fare sempre.
- I grandi progetti non si realizzano che a forza di pazienza e di perseveranza.
- Bisogna fare tutto per amore e nulla per forza.
- Non c'è nessuna vocazione che non abbia le sue noie, le sue amarezze, i suoi disgusti.
- Facciamo tre cose e avremo la pace: abbiamo una intenzione ben pura, facciamo il poco che possiamo e lasciamo a Dio la cura di tutto il resto.
- Dio non è così terribile verso coloro che ama: si accontenta di poco, perché sa bene che non abbiamo molto.
- Bisogna in tutto e dovunque vivere in pace.
- Non dobbiamo fermarci al bene quando possiamo giungere al meglio.
- Bisogna aver pazienza con tutti, e innanzitutto con se stessi.
- Bisogna talvolta indietreggiare per saltare meglio.
- Andiamo sempre avanti: per lentamente che avanziamo faremo molta strada.
- La paura è un male più grande del male.
- Non seminate i vostri desideri nel giardino altrui, coltivate solo bene il vostro.
- Non desiderate non essere ciò che siete, ma desiderate essere molto bene ciò che siete.
- Bisogna sopportare gli altri, ma bisogna prima sopportare se stessi.
- Non c'è nessun elemento al mondo per scadente che sia, che non sia utile a qualche cosa, ma bisogna trovare il suo uso e il suo posto.
- Bisogna sbrigarsi senza agitarsi, aver cura senza inquietudine.
- Fate perfettamente quel che farete ma quando sarà fatto non pensateci più, pensate piuttosto a ciò che è da fare.
- Ci sono parecchi che aspettando non aspettano, ma si turbano e si inquietano.
- È un felice incontro quello di due spiriti che non si amano che per meglio amare Dio.
- La perseveranza vincerà tutto.
- Continuiamo soltanto a ben coltivare, poiché non c'è terra così ingrata che l'amore del coltivatore non fecondi.
- Per la carità non v'è pena che non sia bene amata.
- L'amore non dimora che nella pace.
- Benchè i miei amici muoiano, la mia amicizia non muore affatto.
- Non c'è peggior modo di dire male che di dire troppo.
- Ecco il più alto punto della virtù: correggere l'immoderazione moderatamente.
- Nulla basta a colui al quale ciò che basta non basta.
- Che la vostra primavera fiorita si converta in un autunno fruttuoso.
- Non è mai finito: bisogna sempre ricominciare, e ricominciare di buon cuore.
- Non bisogna divertirsi a discorrere quando bisogna correre, né a conversare sulle difficoltà quando bisogna snodarle.
- Il tempo lo si impiega più utilmente quando lo si impiega tranquillamente.
- Andate sempre di bene in meglio sulla strada nella quale siete.
- Tenete il vostro cuore mite e buono verso il prossimo.
- Bisogna aver pazienza di essere della natura umana e non dell'angelica.
- I rosai producono prima le spine, poi le rose.
- Coloro che hanno una sola volontà e un sol cuore, sono inseparabili.
- È fare in parte quel che si deve quando si fa quel che si può.
- Cercate di fare bene oggi senza pensare al giorno seguente, poi, il giorno seguente, cercate di fare lo stesso.
- C'è differenza tra dire il proprio male e lamentarsene.
- Che cosa è meglio del nostro giardino: che ci siano delle spine per aver delle rose, oppure che non ci siano affatto rose per non aver spine?
- Oh, che la pace è una santa merce che merita di essere acquistata molto cara!
- Le risposte più corte sono di solito le migliori.
- Bisogna combattere il male col bene, l'asprezza con la dolcezza.
- Parlate poco e mite, poco e buono, poco e semplice, poco e amabile.
- Bisogna dir molto...tacendo.
- Abbiate pazienza di camminare a passettini finchè non abbiate gambe per correre, o piuttosto ali per volare.
- Chi vuol aver reputazione verso tutti, la perde verso tutti.
- Mai lavoro fatto con impeto e fretta fu ben fatto: bisogna sbrigarsi tranquillamente.
- Noi facciamo sempre abbastanza quando facciamo bene.
- Chi ha guadagnato il cuore dell'uomo, ha guadagnato tutto l'uomo.
- Se una azione potesse avere cento volti, bisognerebbe guardarla in quello che è il più bello.
- Il male è mezzo guarito quando se ne è scoperta la causa.
- A che serve costruire castelli in Spagna, visto che bisogna abitare in Francia?
Maria è Madre di Dio e ottiene tutto; è Madre degli uomini e tutto concede.
Preghiera a Maria
Ricordati, o dolcissima Vergine Maria, che Tu sei mia madre ed io sono tuo figlio, che Tu sei potente ed io sono debole.
Ti prego di guidarmi e difendermi in tutto quello che faccio.
O Vergine bella, non dirmi che non puoi, perchè il tuo Figlio ti ha dato ogni potere incielo e in terra; non dirmi che non devi, perchè sei Madre di tutti e mia in particolare; non dirmi che non vuoi, perchè sei buona.
Vedi bene, o Maria, che sei costretta a consentire a tutte le mie domande.
Per amore del tuo Figlio divino, accoglimi come figlio, senza guardare ai miei peccati e alla mia miseria. Liberami l’anima ed il corpo da ogni male e donami tutte le virtù, specialmente l’umiltà.
Preghiera a San Giuseppe
Glorioso san Giuseppe, la cui potenza si estende a tutte le nostre necessità e sai rendere facili le cose più impossibili, rivolgi i tuoi occhi di padre buono ai tuoi figli che ti invocano.Nelle ansie e nelle pene che ci opprimono, ricorriamo a te con fiducia.
Degnati di prendere sotto la tua paterna protezione le pene che ci sono causa di sofferenza.
Preghiere a San Francesco di Sales
Glorioso San Francesco di Sales, il tuo nome porta la dolcezza del cuore più afflitto; le tue opere stillano il miele più scelto della pietà; la tua vita fu un continuo olocausto di perfetto amore, pieno di vero gusto per le cose spirituali e del generoso abbandono nell'amorosa volontà divina.Insegnami l'umiltà interiore, la dolcezza del viso e l'imitazione di tutte le virtù che hai saputo copiare dai Cuori di Gesù e Maria. Amen.
O vero prodigio di santità, glorioso san Francesco, che hai saputo congiungere così bene la semplicità della colomba con la prudenza del serpente, la conversazione del mondo con il raccoglimento del chiostro e l'austerità del deserto e ricolmo di tutti i doni dello Spirito santo hai aperto ai devoti una via nuova, facile e deliziosa per arrivare con certezza alla perfezione, ottienimi dal Signore la grazia di seguire sempre i tuoi insegnamenti, perchè vivendo come te come lucerna ardente possa ottenere la gioia eterna che godi beato con gli Angeli e i Santi. Amen.
O santo della mitezza, Francesco di Sales, modello di virtù evangeliche e regola vivente di santità, per il valido patrocinio che puoi esercitare a nostro favore, ottienici di sapere unire, a tua imitazione, l’umiltà con lo zelo, la mansuetudine con la fortezza, la preghiera e la mortificazione con la carità operosa.
Fa che viviamo nella comunione di Dio e dei fratelli, nella fedeltà agli impegni della consacrazione battesimale. Amen.