«L’amore che lo (il mistico) consuma non è più semplicemente l’amore di un uomo verso Dio, è l’amore di Dio per tutti gli uomini. Attraverso Dio, con Dio, egli ama tutta l’umanità di un amore divino...». - H. Bergson
Angela nacque in una famiglia di Foligno, si sposò in giovane età e trascorse una vita "selvaggia, adultera e sacrilega". Dopo una giovinezza della quale non conosciamo praticamente nessun particolare, Angela si convertì tramite una confessione al cappellano del vescovo in una data che gli studiosi collocano all'incirca verso il 1285.
Dopo essersi recata ad Assisi ed aver avuto esperienze mistiche avviò un'intensa attività apostolica per aiutare il prossimo e soprattutto i suoi concittadini affetti da lebbra. Una volta morti marito e figli diede tutti i suoi averi ai poveri ed entrò nel Terz'Ordine Francescano: da quel momento visse in modo cristocentrico, ovvero tramite l'amore giunge all'identica mistica con Cristo. Per i suoi scritti assai profondi è stata chiamata "maestra di teologia". Il 3 aprile 1701 furono concessi Messa ed Ufficio propri in onore della Beata. Infine il 9 ottobre 2013 Papa Francesco, accogliendo la relazione del Prefeto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha iscritto Angela da Foligno nel catalogo dei Santi, estendendone il Culto liturgico alla Chiesa Universale.
Angela da Foligno morì il 4 gennaio 1309, come è scritto in uno dei diversi codici manoscritti del "Liber" e venne da sempre venerata con il titolo di Beata e Magistra Theologorum, ossia Maestra dei Teologi, perché in vita attorno a lei si era raccolto un Cenacolo di figli spirituali, tra i quali si annovera Ubertino da Casale. Il suo corpo riposa a Foligno nella chiesa di San Francesco e santuario di Santa Angela.
Angela nacque in una famiglia di Foligno, si sposò in giovane età e trascorse una vita "selvaggia, adultera e sacrilega". Dopo una giovinezza della quale non conosciamo praticamente nessun particolare, Angela si convertì tramite una confessione al cappellano del vescovo in una data che gli studiosi collocano all'incirca verso il 1285.
Dopo essersi recata ad Assisi ed aver avuto esperienze mistiche avviò un'intensa attività apostolica per aiutare il prossimo e soprattutto i suoi concittadini affetti da lebbra. Una volta morti marito e figli diede tutti i suoi averi ai poveri ed entrò nel Terz'Ordine Francescano: da quel momento visse in modo cristocentrico, ovvero tramite l'amore giunge all'identica mistica con Cristo. Per i suoi scritti assai profondi è stata chiamata "maestra di teologia". Il 3 aprile 1701 furono concessi Messa ed Ufficio propri in onore della Beata. Infine il 9 ottobre 2013 Papa Francesco, accogliendo la relazione del Prefeto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha iscritto Angela da Foligno nel catalogo dei Santi, estendendone il Culto liturgico alla Chiesa Universale.
Angela da Foligno morì il 4 gennaio 1309, come è scritto in uno dei diversi codici manoscritti del "Liber" e venne da sempre venerata con il titolo di Beata e Magistra Theologorum, ossia Maestra dei Teologi, perché in vita attorno a lei si era raccolto un Cenacolo di figli spirituali, tra i quali si annovera Ubertino da Casale. Il suo corpo riposa a Foligno nella chiesa di San Francesco e santuario di Santa Angela.
L’umanità dei mistici viene come potenziata dall’incontro del mistico stesso con Cristo: attraverso l’esperienza di Cristo egli plasma ulteriormente il proprio profilo umano... Ne risulta sempre che l’incontro personale con il Dio-Uno in Gesù Cristo non sminuisce la personalità ma la rafforza. Joseph Sudbrack
Testi di Sant' Angela da Foligno
Conoscere sé per conoscere Dio
“È necessario che l’uomo conosca Dio e se stesso. La conoscenza di Dio suppone quella di sé. Si deve cioè considerare e vedere chi è l’offeso e chi è l’offensore. Dalla considerazione e conoscenza del secondo aspetto scaturiscono grazia su grazia, visione su visione, luce su luce. Si comincia così ad arrivare alla conoscenza di Dio; quanto più si conosce, tanto più si ama e quanto più si ama, tanto più si desidera e quanto più si desidera tanto più decisamente si agisce. L’azione è la prova e la misura dell’amore. Che l’amore sia puro, vero e retto si riconosce dal fatto che si ama e si fa ciò che amò e fece Colui a cui si vuol bene. Se Cristo, finché visse, ebbe, amò e fece quelle tre cose, colui che l’ama deve sempre, sul suo esempio, amare, fare e avere le medesime cose...”.
Gesù ad Angela
Nessun uomo si salva senza la luce divina, la quale fa sì che uno inizi, progredisca e raggiunga l’apice della perfezione. Perciò, se vuoi cominciare il cammino e desideri questa luce divina, prega.
Con-passione di Maria con Gesù
“Fu anche nel Cristo il dolore di compassione per la sua dolcissima Madre. Infatti, poiché Cristo amava sopra ogni altra creatura sua Madre, dalla quale sola aveva preso la sua carne, e poiché ella singolarmente, più di qualsiasi creatura, partecipava al dolore del suo vero Figlio per la capacità altissima e profondissima che aveva e più eccellente di quella che aveva qualsiasi altra creatura, per questo Cristo aveva compassione di lei con sommo dolore, poiché vedeva che lei provava sommo dolore. La Madre, infatti, provava sommo dolore e il Cristo portava in sé tale dolore”.
“È necessario che l’uomo conosca Dio e se stesso. La conoscenza di Dio suppone quella di sé. Si deve cioè considerare e vedere chi è l’offeso e chi è l’offensore. Dalla considerazione e conoscenza del secondo aspetto scaturiscono grazia su grazia, visione su visione, luce su luce. Si comincia così ad arrivare alla conoscenza di Dio; quanto più si conosce, tanto più si ama e quanto più si ama, tanto più si desidera e quanto più si desidera tanto più decisamente si agisce. L’azione è la prova e la misura dell’amore. Che l’amore sia puro, vero e retto si riconosce dal fatto che si ama e si fa ciò che amò e fece Colui a cui si vuol bene. Se Cristo, finché visse, ebbe, amò e fece quelle tre cose, colui che l’ama deve sempre, sul suo esempio, amare, fare e avere le medesime cose...”.
Gesù ad Angela
- “Non ti ho amata per scherzo” (meditando la Passione).
- “Io non ti ho servita per finta. Io non ti ho trattata con distanza”.
- “Angela, sia che tu mangi, sia che beva sempre mi piacerà, se tu mi ami”.
- “Io per te fui crocifisso, ebbi fame e sete e per te sparsi il mio sangue, tanto ti ho amata”.
- “A chiunque mi voglia sentire nell’anima, io non mi sottraggo. A chiunque mi voglia vedere, con massimo piacere mi mostro. Con grandissimo diletto parlo a chiunque voglia rivolgermi la parola”.
- “Domanda qualunque grazia per te, per i tuoi compagni e per chiunque altro e preparati a riceverla, perché sono molto più pronto io a dare che tu a ricevere”. La mia anima gridò: “Non voglio chiedere, perché non ne sono degna”.
Nessun uomo si salva senza la luce divina, la quale fa sì che uno inizi, progredisca e raggiunga l’apice della perfezione. Perciò, se vuoi cominciare il cammino e desideri questa luce divina, prega.
- Se hai già iniziato a progredire e vuoi che in te aumenti la luce, prega.
- Se sei, invece, arrivato all’apice della perfezione e vuoi essere illuminato al massimo, per potervi rimanere, prega.
- Se vuoi la fede, prega. Se vuoi la speranza, prega.
- Se vuoi la carità, prega. Se vuoi la castità, prega.
- Se vuoi l’umiltà, prega. Se vuoi la mansuetudine, prega.
- Se vuoi la fortezza, prega. Qualsiasi virtù vuoi, prega.
Con-passione di Maria con Gesù
“Fu anche nel Cristo il dolore di compassione per la sua dolcissima Madre. Infatti, poiché Cristo amava sopra ogni altra creatura sua Madre, dalla quale sola aveva preso la sua carne, e poiché ella singolarmente, più di qualsiasi creatura, partecipava al dolore del suo vero Figlio per la capacità altissima e profondissima che aveva e più eccellente di quella che aveva qualsiasi altra creatura, per questo Cristo aveva compassione di lei con sommo dolore, poiché vedeva che lei provava sommo dolore. La Madre, infatti, provava sommo dolore e il Cristo portava in sé tale dolore”.
Se vuoi la fede, prega. Se vuoi la speranza, prega. Se vuoi la carità, prega. Se vuoi la castità, prega. Se vuoi l’umiltà, prega. Se vuoi la mansuetudine, prega. Se vuoi la fortezza, prega. Qualsiasi virtù vuoi, prega.
Preghiera a Sant'Angela da Foligno
Preghiera degli iscritti al "Cenacolo Beata Angela"
(Giovanni Benedetti - Vescovo di Foligno)
O Signore, che hai detto ad Angela: "Non ti ho amato per scherzo; non ti ho servito per finzione. Non ti ho conosciuto standomene lontano", donaci, per sua intercessione, di credere sempre che tu ci ami fedelmente, anche quando non saremo fedeli al tuo amore, preghiamo:- Per intercessione della beata Angela, ascoltaci.
- Per intercessione della beata Angela, ascoltaci.
- Per intercessione della beata Angela, ascoltaci.
- Per intercessione della beata Angela, ascoltaci.