"A tutti quelli che lo hanno accolto il Verbo incarnato ha dato il potere di diventare figli di Dio".
Maria fu il primo frutto dell'amore dei suoi genitori. La nascita, prematura, avvenne non senza qualche difficoltà, tanto che la neonata venne battezzata immediatamente dall'ostetrica. La situazione migliorò nel giro di poche ore, e l'indomani la bambina venne portata nella chiesa parrocchiale per completare i riti battesimali. Le vennero imposti i nomi di Maria Maddalena Pellegrina.
Maria fu la prima di undici figli. Passò la fanciullezza e parte della giovinezza aiutando la mamma nelle faccende domestiche, e dedicando il suo tempo libero ad opere di culto e di carità verso i poveri del suo paese.
Vita virtuosa
La piccola suora visse in pienezza la sua consacrazione a Cristo: fedele alla Regola, anche nelle minime prescrizioni; obbediente alle superiore e a tutte le sue consorelle; ripresa a torto, taceva: una volta fu calunniata di aver rubato; alla superiora che la rimproverava, rispose semplicemente: "Sino adesso, per grazia di Dio, non ho ancor rubato, ma in seguito potrei fare anche questo peccato".
Visse la penitenza nell'espletamento dei doveri quotidiani. Con le dovute autorizzazioni, mangiava sempre di magro, contenta se qualche volta, nella distribuzione del cibo, veniva saltata o dimenticata. Minime erano le sue esigenze di vita; per le vesti, bastavano quelle smesse dalle altre che, per essere portate, esigevano rammendi a non finire. In questo suor Maria era maestra.
Come infermiera preparava farmaci e serviva i malati e con la sua squisita carità porta serenità tra tanti infermi. E quando il morbo decrebbe e sparì, mentre i beneficati si diffondevano in elogi e le autorità preparavano decorazioni per le Figlie di Santa Virginia, Suor Maria tornò al silenzio del convento di Monte Calvario.
Nel 1868, quando le Brignoline si trasferirono a Marassi per permettere la costruzione della stazione ferroviaria di Genova Brignole, le fu affidato l'incarico di portinaia. Suor Maria accoglieva tutti con benevolenza, e sapeva dare parole di conforto, di consiglio, di raccomandazione, pur nelle poche parole; tanto che la gente la chiamava la monaca santa.
Il primo biografo, Mons. Luigi Traverso, che aveva raccolto le testimonianze delle consorelle, la descrive come la donna dal sorriso costante, premurosa nel suo continuo andare e venire, ma senza il più lieve segno d'impazienza.
Se le restava un momento libero, con tutta naturalezza si ritirava in cappella a pregare; se la richiamavano, con altrettanta spontaneità ritornava a chi la cercava. Passava intere notti davanti al Tabernacolo, inginocchiata sul pavimento, tentata dal diavolo, che la percuoteva con violenza.
Negli ultimi giorni di vita guarì in maniera immediata, imponendo le mani, Suor Virginia Raffo e la novizia Anna Maria Barboro.
Il mattino del 5 gennaio, verso le ore 10, ebbe una lieve convulsione. Le consorelle le sussurrarono: Veni, sponsa Christi ("Vieni, Sposa di Cristo"), al che suor Maria, come si destasse, aprì gli occhi, levò lo sguardo in alto, tese le braccia e soavemente rispose: Regina Coeli, laetare, alleluia! ("Regina del Cielo, rallegrati, alleluia!"). E spirò.
"O Padre, aiutaci a vivere sempre come tuoi figli e a vedere in ogni persona un nostro fratello".
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Vita
Nacque a Voltaggio, nell'Arcidiocesi di Genova, da Giovanni Battista e Teresa Gazzale. Il padre era notaio e personalità particolarmente stimata in paese; la madre era la figlia del sindaco, donna caratterizzata dalla fierezza di temperamento e dalla laboriosità; entrambi erano modelli di vita cristiana.Maria fu il primo frutto dell'amore dei suoi genitori. La nascita, prematura, avvenne non senza qualche difficoltà, tanto che la neonata venne battezzata immediatamente dall'ostetrica. La situazione migliorò nel giro di poche ore, e l'indomani la bambina venne portata nella chiesa parrocchiale per completare i riti battesimali. Le vennero imposti i nomi di Maria Maddalena Pellegrina.
Maria fu la prima di undici figli. Passò la fanciullezza e parte della giovinezza aiutando la mamma nelle faccende domestiche, e dedicando il suo tempo libero ad opere di culto e di carità verso i poveri del suo paese.
Suora
A 22 anni entrò nell'Istituto delle Suore di Nostra Signora del Rifugio in Monte Calvario, dove già l'aveva preceduta una sorella minore, Giuseppina. Di fronte alla scelta, possibile nella sua congregazione, tra il servizio ai poveri e la vita claustrale, suor Maria scelse la seconda: come tale rimase pressoché tutta la vita nella Casa Madre della Congregazione. Avendo già una lunga esperienza di cucito, rammendo e ricamo, in maniera più che naturale venne assegnata a tali mansioni.Vita virtuosa
La piccola suora visse in pienezza la sua consacrazione a Cristo: fedele alla Regola, anche nelle minime prescrizioni; obbediente alle superiore e a tutte le sue consorelle; ripresa a torto, taceva: una volta fu calunniata di aver rubato; alla superiora che la rimproverava, rispose semplicemente: "Sino adesso, per grazia di Dio, non ho ancor rubato, ma in seguito potrei fare anche questo peccato".
Visse la penitenza nell'espletamento dei doveri quotidiani. Con le dovute autorizzazioni, mangiava sempre di magro, contenta se qualche volta, nella distribuzione del cibo, veniva saltata o dimenticata. Minime erano le sue esigenze di vita; per le vesti, bastavano quelle smesse dalle altre che, per essere portate, esigevano rammendi a non finire. In questo suor Maria era maestra.
Fra i colerosi
Il colera, che fece strage a Genova nel 1835, la strappò dalla contemplazione. Suor Maria aveva 28 anni, e affrontò tranquilla la sua nuova missione.Come infermiera preparava farmaci e serviva i malati e con la sua squisita carità porta serenità tra tanti infermi. E quando il morbo decrebbe e sparì, mentre i beneficati si diffondevano in elogi e le autorità preparavano decorazioni per le Figlie di Santa Virginia, Suor Maria tornò al silenzio del convento di Monte Calvario.
"La monaca santa"
Maria aveva cominciato presto, da ragazza, se non addirittura da bambina, a ricamare, ma con l'età la sua vista si indebolì; allora per qualche tempo si occupò in infermeria delle consorelle inferme.Nel 1868, quando le Brignoline si trasferirono a Marassi per permettere la costruzione della stazione ferroviaria di Genova Brignole, le fu affidato l'incarico di portinaia. Suor Maria accoglieva tutti con benevolenza, e sapeva dare parole di conforto, di consiglio, di raccomandazione, pur nelle poche parole; tanto che la gente la chiamava la monaca santa.
Il primo biografo, Mons. Luigi Traverso, che aveva raccolto le testimonianze delle consorelle, la descrive come la donna dal sorriso costante, premurosa nel suo continuo andare e venire, ma senza il più lieve segno d'impazienza.
Se le restava un momento libero, con tutta naturalezza si ritirava in cappella a pregare; se la richiamavano, con altrettanta spontaneità ritornava a chi la cercava. Passava intere notti davanti al Tabernacolo, inginocchiata sul pavimento, tentata dal diavolo, che la percuoteva con violenza.
La vecchiaia
Il logorio degli anni e l'indebolimento della vista fecero sì che nel 1889, a 82 anni, fosse esonerata da tutti gli incarichi e trasferita in infermeria. Accettò con rassegnazione e pazienza, ma con assoluta serenità, i malanni della vecchiaia, sempre attenta a non dare fastidio.Negli ultimi giorni di vita guarì in maniera immediata, imponendo le mani, Suor Virginia Raffo e la novizia Anna Maria Barboro.
Il mattino del 5 gennaio, verso le ore 10, ebbe una lieve convulsione. Le consorelle le sussurrarono: Veni, sponsa Christi ("Vieni, Sposa di Cristo"), al che suor Maria, come si destasse, aprì gli occhi, levò lo sguardo in alto, tese le braccia e soavemente rispose: Regina Coeli, laetare, alleluia! ("Regina del Cielo, rallegrati, alleluia!"). E spirò.
"O Padre, aiutaci a vivere sempre come tuoi figli e a vedere in ogni persona un nostro fratello".
Preghiera alla Beata Maria Repetto
O Beata Suor Maria, che nella povertà, nella castità e nell'obbedienza sei giunta alla santità, ottieni a noi di vivere, nello stato in cui Dio ci ha posti, le stesse virtù annunciate come beatitudini nel Vangelo e che ci conformano a Cristo come veri discepoli. Tu che sollecita porgevi aiuto a chi era nel dubbio, nell'ansia e nella tribolazione, chiedi al Signore per noi la costante fiducia che tu possedevi e il filiale abbandono nelle braccia di Dio Padre. Amen.Altri Santi del giorno