05 giugno

San Bonifacio Vescovo e martire

Questo santo lottò fino alla morte per la legge del Signore, non temette le minacce degli empi, la sua casa era fondata sulla roccia.

Decise di diventare monaco...
Bonifacio nasce a Crediton nel Devonshire (Inghilterra sud-occidentale) tra il 673 e il 680; fu battezzato con il nome di Wilfrid o Wynfrith, decise di diventare monaco all’età di cinque anni, dopo avere ascoltato i racconti di monaci in visita a casa sua. Iniziò a sette anni la sua educazione, prima alla scuola di un monastero presso Exeter, e quindi all’abbazia benedettina di Nursling (Hampshire) presso Winchester. Qui studiò sotto l’abate Winbert, divenne monaco e quindi direttore e insegnante della scuola. Scrisse la prima grammatica latina prodotta in Inghilterra.

Missionario in Frisia
Wilfrid fu ordinato prete a 30 anni, e nonostante i suoi successi nell’insegnamento e nella predicazione, volle raggiungere Willibrord ("apostolo dei Paesi Bassi") come missionario in Frisia. Ottenuto un riluttante consenso dal suo abate Winbert, partì con due confratelli. Il suo primo viaggio missionario nella primavera del 716 fallì per la rivolta di Radbod, e in autunno fece ritorno in Inghilterra. I monaci di Nursling cercarono di farlo rimanere eleggendolo abate alla morte di Winbert, ma egli rifiutò sentendosi chiamato alla missione. Nel 718, andò a Roma, dove S. Gregorio II (715-731) lo inviò a predicare ai pagani in Germania, cambiando il nome di Wilfrid in Bonifacio.

Predicazione del Vangelo
Confortato e sostenuto dall’appoggio del Papa, Bonifacio si impegnò nella predicazione del Vangelo in quelle regioni, lottando contro i culti pagani e rafforzando le basi della moralità umana e cristiana. Con grande senso del dovere egli scriveva in una delle sue lettere:

«Stiamo saldi nella lotta nel giorno del Signore, poiché sono giunti giorni di afflizione e miseria... Non siamo cani muti, né osservatori taciturni, né mercenari che fuggono davanti ai lupi! Siamo invece Pastori solerti che vegliano sul gregge di Cristo, che annunciano alle persone importanti e a quelle comuni, ai ricchi e ai poveri la volontà di Dio... nei tempi opportuni e non opportuni...»

Alla morte di Radbod, si realizzò il suo sogno di lavorare a fianco di Willibrord, che aiutò per tre anni. All’offerta di diventare il successore di Willibrord a Utrecht, Bonifacio rifiutò, poiché il suo mandato era generale e non confinato ad una singola diocesi.

Consacrato vescovo
Nel 722 fu richiamato a Roma e consacrato vescovo regionario per la Germania. La sua evangelizzazione, come già quella di Willibrord, si fece notare per i colpi alle radici delle superstizioni pagane, a cominciare dall’abbattimento della quercia sacra di Thor a Geismar. Inoltre, Bonifacio diede inizio a un intenso scambio di monaci missionari tra l’Inghilterra e la Germania (soprattutto in Turingia, dove i pochi preesistenti cristiani – inclusi alcuni preti celti e franchi – erano più di ostacolo che di aiuto alla missione). A lui si deve la costruzione di diocesi e di monasteri, tra cui quello di Ohrdruf (presso Gotha), centro missionario per la Turingia, e l’abbazia di Fulda, presso Francoforte.

Nel 731, S. Gregorio III (731-741) lo costituì metropolita della Germania, con permesso di creare nuove sedi, e nel 747, dopo aver fissato la sua sede a Mainz, fu eletto primate della Germania. In tutto questo tempo continuò a mantenere stretti contatti con la famiglia reale carolingia: gli fu chiesto di dare il proprio aiuto alla chiesa dei franchi, che era in triste necessità di riforma, e organizzò sinodi e concili istituendo riforme per rivitalizzare la chiesa.

Nel 753, a oltre 70 anni di età, Bonifacio si dimise lasciando al proprio posto S. Lullo, per passare i suoi ultimi anni a riconvertire gli abitanti della Frisia, ricaduti nel paganesimo dopo la morte di S. Willibrord. Con una piccola compagnia, convertì con successo un gran numero di persone nell’area fino a quel punto non evangelizzata della Frisia nord-orientale.

Il 5 giugno 754, alla vigilia di Pentecoste, Bonifacio e il suo confratello Eoban (che era stato da lui assegnato come amministratore della diocesi di Utrecht) si preparavano alla cresima di alcuni convertiti a Dokkum, nei Paesi Bassi settentrionali. Mentre Bonifacio leggeva quietamente nella sua tenda, una banda di pagani armati assalì il campo. Bonifacio non permise al suo seguito di difenderlo con le armi
«Non temete, - disse ai compagni - tutte le armi di questo mondo non possono uccidere la nostra anima» 
  e dopo averli esortati a confidare in Dio e ad accogliere la prospettiva del martirio per la fede, fu uno dei primi a morire. Il suo corpo fu portato all’abbazia di Fulda, dove riposa tuttora. Il libro che leggeva prima del martirio (una copia del “De Bono Mortis” o “il bene della morte”, di S. Ambrogio), macchiato di sangue, fu esibito per secoli come reliquia.

Bonifacio è considerato l’apostolo della Germania e dei Paesi Bassi, e secondo la stima dello storico Christopher Dawson, ha avuto più influenza sulla storia europea di qualsiasi altro inglese.

Pastore sollecito che vigila sul gregge di Cristo
Dalle «Lettere» di san Bonifacio, vescovo e martire
La Chiesa è come una grande nave che solca il mare del mondo. Sbattuta com'è dai diversi flutti di avversità, non si deve abbandonare, ma guidare.
Grandi nocchieri furono i primi padri, quali Clemente e Cornelio e moltissimi altri a Roma, Cipriano a Cartagine e Atanasio ad Alessandria. Essi al tempo degli imperatori pagani, governavano la nave di Cristo, anzi la sua carissima Sposa. Insegnarono, combatterono, faticarono e soffrirono fino a dare il loro sangue.
Al pensiero di queste cose e di altre simili, timore e spavento mi hanno invaso e quasi mi hanno sopraffatto (cfr. Sal 54, 6) le tenebre dei mie peccati. Perciò avrei voluto abbandonare del tutto il timone della Chiesa, se avessi trovato precedenti simili nei Padri o nelle Sacre Scritture. Ma non potendolo fare, l'anima mia stanca ricorre a colui che per mezzo di Salomone dice: «Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri» (Pro 3, 5-6). Ed altrove: «Il nome del Signore è una torre fortissima. Il giusto vi si rifugia ed è al sicuro» (Pro 18, 10).
Stiamo saldi nella giustizia e prepariamo le nostre anime alla tentazione per ottenere l'appoggio di Dio e diciamogli: «O Signore, tu sei stato per noi rifugio di generazione in generazione» (Sal 89, 1).
Confidiamo in lui che ha messo sulle nostre spalle questo peso. Ciò che noi da soli non siamo capaci di portare, portiamolo con il suo auto. Egli è onnipotente e dice: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 30).
Stiamo saldi nella battaglia fino al giorno del Signore, perché ci sono venuti addosso giorni di angustia e di tribolazione. Moriamo, se Dio vorrà, per le sante leggi dei nostri padri, per poter conseguire con essi l'eredità eterna.
Non siamo dei cani muti, non siamo spettatori silenziosi, non siamo mercenari che fuggono il lupo, ma pastori solleciti e vigilanti sul gregge di Cristo. Predichiamo i disegni di Dio ai grandi e ai piccoli, ai ricchi e ai poveri. Annunziamoli a tutti i ceti e a tutte le età finché il Signore ci darà forza, a tempo opportuno e importuno, a quel modo che san Gregorio scrisse nella sua «Regola Pastorale».

Distacchiamo il cuore dagli onori, beni e piaceri della terra e prepariamoci un tesoro nel cielo, umiliandoci e mortificandoci.

Preghiere a San Bonifacio
San Bonifacio, nostro amico e protettore tu che hai lasciato ogni cosa per servire Dio e la Chiesa, sua sposa carissima e amata, tu che hai annunciato il Vangelo con le parole e il dono della tua vita, fino al martirio, ottieni per noi dal Signore tutto quello che ci occorre per essere veri cristiani nel nostro tempo.
Guidaci a non anteporre nulla all’amore di Cristo. Sostieni il nostro amore per la Chiesa.
Accompagna i passi della nostra conversione. 

Tieni lontano da noi il peccato che ci insidia e rendici coraggiosi nell’annuncio della fede. Amen.

Interceda per noi, Signore, il santo vescovo e martire Bonifacio, perché custodiamo con fierezza e professiamo con coraggio la fede che egli ha insegnato con la parola e testimoniato con il sangue. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Amen.

Dio, che per lo zelo del beato Bonifacio tuo vescovo e martire, ti sei degnato chiamare alla conoscenza del tuo nome una moltitudine di popoli, concedi, propizio, che mentre celebriamo la sua solennità, sperimentiamo anche il suo patrocinio.