Fedeli sino al sangue per il nome di Cristo, i martiri hanno avuto un premio eterno.
Il Santo rabbrividì alla proposta e rispose con coraggio che in quella richiesta non poteva assolutamente obbedirlo. Dopo essere stato minacciato della prigionia, e anche di peggio, fu richiamato dopo qualche giorno a svelare quanto gli era stato ordinato. Ma Giovanni si mostrò inflessibile sia quella volta che una terza, quando il re lo invitò a un pranzo. All’ennesimo fermo rifiuto il re ordinò ai suoi sgherri di gettarlo nel fiume Moldava che passa per Praga. Di notte, perché non vi fosse il pericolo di una sommossa del popolo. Giovanni venne condotto sul ponte della città e, tra il sesto e il settimo pilastro (dove ancora una croce ricorda il delitto), venne gettato nella corrente. Era l’anno 1383.
Il mattino seguente però sulle sponde del fiume galleggiava un cadavere circondato da una luce misteriosa. Fu tratta alla riva e si riconobbe Giovanni. Tutta la città fu sottosopra appena chiarito il mistero e conosciuto l’autore del misfatto. Con una processione, il corpo fu portato alla vicina chiesa di S. Croce, mentre ogni persona, piangente, accorreva a baciargli i piedi e a raccomandarsi alla sua intercessione. (Antonio Galuzzi)
O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato a San Giovanni Nepomuceno la grazia di comunicare alla passione del Cristo, vieni in aiuto alla nostra debolezza, e, come lui non esitò a morire per te, concedi anche a noi di vivere da forti nella confessione del tuo nome. Per il nostro Signore. Amen.
Martire del sigillo sacramentale
Nacque nel 1330 a Nepomuk, in Boemia. Cominciò gli studi ecclesiastici nella città di Praga e fu consacrato sacerdote dall’arcivescovo di quella città. Appena ordinato, si diede con zelo alla sacra predicazione, e il re Venceslao lo volle come predicatore di corte. Non passò molto tempo che l’arcivescovo, per dargli un premio volle eleggerlo canonico della cattedrale e l’imperatore lo propose alla sede vescovile di Leitometitz. Spaventato il buon canonico di tanti onori e responsabilità, riuscì a persuadere il sovrano a ritirare la sua proposta.
Esempio di grande virtù
La moglie di Venceslao, la piissima Giovanna di Baviera, conosciutolo, lo elesse per suo confessore e direttore di spirito. La buona regina passava ore intere dinanzi al Santissimo Sacramento, fuggiva anche l’ombra del peccato ed era a tutti esempio di grande virtù. Però il re, corrotto, sospettava che Giovanna gli fosse infedele e la tormentava spesso per conoscere ciò che esisteva solo nella sua mente. Riuscendo naturalmente infruttuose tutte le sue investigazioni, e non essendo ancora convinto dell’innocenza della consorte, deliberò di interrogare il suo confessore e farsi rivelare da lui, o per amore o per forza, quanto la regina gli diceva in confessionale.
Martirio
Chiamato a sé Giovanni, lo interrogò in belle maniere e con promesse di onori gli intimò di parlare.Il Santo rabbrividì alla proposta e rispose con coraggio che in quella richiesta non poteva assolutamente obbedirlo. Dopo essere stato minacciato della prigionia, e anche di peggio, fu richiamato dopo qualche giorno a svelare quanto gli era stato ordinato. Ma Giovanni si mostrò inflessibile sia quella volta che una terza, quando il re lo invitò a un pranzo. All’ennesimo fermo rifiuto il re ordinò ai suoi sgherri di gettarlo nel fiume Moldava che passa per Praga. Di notte, perché non vi fosse il pericolo di una sommossa del popolo. Giovanni venne condotto sul ponte della città e, tra il sesto e il settimo pilastro (dove ancora una croce ricorda il delitto), venne gettato nella corrente. Era l’anno 1383.
Il mattino seguente però sulle sponde del fiume galleggiava un cadavere circondato da una luce misteriosa. Fu tratta alla riva e si riconobbe Giovanni. Tutta la città fu sottosopra appena chiarito il mistero e conosciuto l’autore del misfatto. Con una processione, il corpo fu portato alla vicina chiesa di S. Croce, mentre ogni persona, piangente, accorreva a baciargli i piedi e a raccomandarsi alla sua intercessione. (Antonio Galuzzi)
Preghiere a San Giovanni Nepomuceno
Fortissimo protomartire della sacramentale confessione protettore del buon nome San Giovanni Nepomuceno io, umilmente prostrato ai vostri piedi imploro con tutto il cuore la vostra protezione. Voi che foste onorato da Dio di fiamme prodigiose nella vostra nascita, di stelle luminose nella vostra morte e di tanti miracoli. Voi che onoraste Dio con le opere e col silenzio ammirabile. Voi che per conservare il sigillo della confessione superaste tormenti e persino la morte; deh! concedetemi che io impieghi pensieri, parole ed opere in onore di Dio, in edificazione del prossimo ed in profitto dell’anima mia. Custodite la mia lingua, difendete la mia fama, e date a me virtù di confessare le mie colpe con schiettezza nel sacramento della Penitenza, e testimoniare, con la vita, il Vangelo. Pater, Ave e GloriaO Dio onnipotente ed eterno, che hai dato a San Giovanni Nepomuceno la grazia di comunicare alla passione del Cristo, vieni in aiuto alla nostra debolezza, e, come lui non esitò a morire per te, concedi anche a noi di vivere da forti nella confessione del tuo nome. Per il nostro Signore. Amen.