03 giugno

Santi Carlo Lwanga e 12 compagni Martiri Patronato: Uganda

«Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra» (At 1,8).

La loro unica colpa è essere Cattolico
La vicenda di Carlo Lwanga si svolge in Uganda nel XIX secolo, sotto il regno del giovane re Mwanga, che pur avendo frequentato le migliori scuole del paese, non impara a leggere e scrivere, assorbe però quanto di peggio dai bianchi coloni europei, è difatti alcolizzato, tossicodipendente e abituale frequentatore di alcuni harem omosessuali, creati giusto per lui. All’'inizio del suo regno, Mwanga è sostenuto dai cristiani, specie per il nemico comune, il tirannico re musulmano Kalema; ma ben presto

Mwanga inizia a vedere i cristiani come un grave pericolo alle tradizioni tribali del suo paese e sobillato dagli stregoni ugandesi, nel 1885 comincia una dura persecuzione. Muoiono oltre 200 giovani e la vittima più illustre è il Vescovo anglicano Hannington; il 15 Novembre del 1885 Mwanga fa uccidere Giuseppe Mkasa, maestro dei paggi e prefetto della sala reale, la sua unica colpa è essere Cattolico ed avere cercato di difendere i cristiani arrestati dalla condanna a morte, nonché di aver cercato di proteggere alcuni paggi dalle truci attenzioni omosessuali del re. Il sostituto di Mkasa è Carlo Lwanga, che viene subito fatto attenzione dei desideri sessuali deviati del re Mwanga, ma anche Carlo è Cattolico e ricopre un ruolo da leader nella comunità ugandese dei neoconvertiti e anche Carlo reagisce alle avance sessuali del re. Viene arrestato anche lui e il 25 Maggio 1886 viene condannato a morte insieme ad un gruppo di cristiani e quattro catecumeni, che Carlo battezzerà segretamente in carcere.

Pregano fino alla morte
Il 26 Maggio vengono giustiziati i primi due cristiani e nei giorni successivi si predispone il trasferimento dei prigionieri, che sarà una Via Crucis lunga 27 miglia e della durata di otto giorni, giorni in cui i soldati infierivano nei peggiori modi sui prigionieri, mentre i loro familiari pregavano i propri cari di abiurare la Fede. Durante il viaggio vengono uccisi barbaramente altri cinque prigionieri cristiani, il 3 Giugno vengono arsi vivi 31 cristiani e giunge il turno di Carlo Lwanga e i suoi compagni; chi assiste al martirio racconta impressionato che i fedeli non hanno mai smesso di pregare fino alla fine senza un gemito.

Questa vicenda non ferma l’avanzata della Fede nel paese africano, anzi il coraggio di Carlo e degli altri cristiani fa piovere un impressionante numero di conversioni, come avevano preannunciato i martiri, poco prima di spirare. La serie di martiri ugandesi finisce il 27 Gennaio 1887 con l’uccisione del servo del re, Giovanni Maria Musei, che confessa direttamente al re la sua fede in Cristo e per questo viene decapitato all’istante. Nel 1920, Papa Benedetto XV beatifica Carlo Lwanga e i suoi compagni, destando scalpore, dato che fu uno dei primi africani ad avere questo onore; nel 1964 Papa Paolo VI canonizza solennemente i martiri ugandesi e sul luogo del suo martirio viene edificato un magnifico Santuario. VI nel 1969. (Avvenire)

Nella loro vita e nella loro morte i martiri hanno rivelato la forza della croce, la forza di una fede più forte della paura, una vita che trionfa sulla morte, una speranza che illumina il futuro, e un amore che riconcilia i più acerrimi nemici.

Preghiera ai Santi Carlo Lwanga e 12 compagni Martiri
Possa San Carlo Lwanga e possano i 12 compagni  martiri  ugandesi ottenere per noi la grazia di essere  saggi  maestri,  uomini  e donne le cui  parole siano ricolme di grazia, di una convincente  testimonianza dello splendore della verità di Dio e della gioia del Vangelo! Testimoni di santità.
Possano i Martiri ugandesi, insieme con Maria, Madre della Chiesa, intercedere per noi, e possa lo Spirito Santo accendere in noi il fuoco dell’amore divino. E così sia.

Vangelo

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