08 maggio

Madonna del Rosario di Pompei (7 ottobre)

Pompei è opera di Dio: tempio dello Spirito, luogo di conversione e di riconciliazione, di misericordia e di preghiera, di spiritualità e di santità. È città di Maria, venerata come Vergine del Rosario, alla cui scuola milioni di pellegrini imparano ad ascoltare le parole del suo figlio Gesù e a farne una ragione di vita.

La devozione alla Vergine del Rosario 
Risale al secolo XIII, quando venne fondato l'ordine dei domenicani. Furono infatti i discepoli di san Domenico a diffondere la pratica del Rosario. Vi fanno riferimento le raffigurazioni che mostrano la Vergine che dona il Rosario a san Domenico e a santa Caterina.

Nuovo impulso ebbe la pia pratica nella seconda metà del Cinquecento, quando il papa Pio V proprio all'intercessione della Vergine del Rosario attribuì la vittoria della flotta cristiana contro i Turchi a Lepanto. Un terzo e definitivo slancio venne nella seconda metà dell'Ottocento quando il beato Bartolo Longo decise di edificare nella valle di Pompei una Chiesa in onore della Madonna del Rosario.

La finalità religiosa dell'iniziativa si inseriva nel più ampio intento di offrire un riscatto civile e morale a popolazioni abbandonate da secoli nella loro miseria. Per questo il santuario venne completato da una vera e propria "città della carità", fatta di asili, orfanotrofi, ospizi per i figli dei carcerati. Bartolo Longo voleva elevare culturalmente e spiritualmente i contadini della valle di Pompei.

Nello stesso tempo, come dice la supplica che ogni anno viene recitata in questo giorno a Pompei, la sua opera si apriva alla dimensione universale, perché tutti i cristiani, tutti gli uomini hanno bisogno della misericordia di Dio invocata attraverso Maria, madre di misericordia. «Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia».

Pompei è Rosario...
Pompei è opera di Dio: tempio dello Spirito, luogo di conversione e di riconciliazione, di misericordia e di preghiera, di spiritualità e di santità. È città di Maria, venerata come Vergine del Rosario, alla cui scuola milioni di pellegrini imparano ad ascoltare le parole del suo figlio Gesù e a farne una ragione di vita.

Pompei è dono dell'amore di Bartolo Longo: un innamorato della vita, un avvocato santo, che, animato da una straordinaria pietà mariana, ha impegnato tutta la vita a servizio del Vangelo, costruendo una nuova città dell’amore.

Pompei è Rosario, progetto di vita, via che conduce alla contemplazione dei misteri della salvezza, rifugio sicuro nelle prove della vita, catena che lega i cuori a Dio e ci fa fratelli. È Supplica, preghiera filiale, fiduciosa e devota alla Madre del Signore. È missione mariana, mandato apostolico, servizio della Parola, impegno di annuncio della buona notizia del Vangelo con Maria e per Maria, la Vergine dell’ascolto e del fiato.

Pompei è laboratorio di solidarietà e di promozione umana: migliaia di ragazzi e ragazze, di uomini e donne, vittime del disagio sociale, sono stati accolti e restituiti alla propria dignità umana, sperimentando il calore di una casa e di una famiglia.

Pompei è crocevia di uomini e di popoli, di culture e di nazionalità, luogo di incontro di una umanità assetata di Dio e desiderosa di legalità e di giustizia, di speranza e di pace. È portale d’eternità, proiezione dell’umanità nel tempo di Dio, profezia sul futuro dell’uomo e della storia. È “città posta sul monte” per indicare a tutti gli uomini di buona volontà il cammino da compiere per raggiungere, guidati dalla Vergine Maria, la città di Dio, la santa Gerusalemme.

"Mio unico desiderio è vedere Maria che mi ha salvato e che mi salverà dal maligno".

Pensieri del beato Bartolo Longo
  1. Accettando i figli dei detenuti, disse: "Se non ho figli miei, possiedo quelli del cuore e questi sono i figli dei carcerati. Davanti all'immagine della Madonna pregano sia i figli delle vittime che i figli degli assassini. Il sangue del Martire più grande purifica il sangue di tutti".
  2. Chi propaga il Rosario è salvo.
  3. In quel deserto piantai un rosario e, per incanto, tutto fiorì... È il Rosario!
  4. Essenza del Rosario è esprimere il culto perfetto, interno ed esterno, la vera preghiera dello spirito seguita dalle opere.
  5. Il cristiano, meditando un tratto della vita di Gesù e di Maria, viene stimolato alla imitazione delle virtù che si meditano; e, mortificando le proprie passioni, migliora se stesso.
  6. O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più.
  7. Il Rosario è il magistero della vita, un magistero pieno di dolcezza e di amore, onde l'uomo sotto gli sguardi di Maria, quasi senza accorgersi, trova che va facilmente educando se stesso al conseguimento della vita vera.
Ella è «onnipotente per grazia», come, con audace espressione da ben comprendere, diceva nella sua Supplica alla Vergine il beato Bartolo Longo. (Rosarium Virginis Mariae,)

Supplica alla Madonna di Pompei
(da recitarsi l'8 maggio e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno)
O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie.
  • Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono. Ave, o Maria...
È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
  • Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia. Ave, o Maria...
Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria.
Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli.
  • Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie. Ave, o Maria...
Chiediamo la benedizione a Maria.
Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti.
  • Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società.
  • Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario.
  • Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia. Salve Regina...

Si ponga la prodigiosa immagine in luogo distinto e, potendolo, si accendano due candele, simbolo della Fede che arde nel cuore del credente. Quindi, con la corona del Santo Rosario, prima di cominciare la Novena, pregare Santa Caterina da Siena, San Domenico e San Giuseppe, affinché ci accompagnino nella nostra Preghiera.

Novena d'impetrazione alla Beata Vergine del santo Rosario di Pompei del beato Bartolo Longo
V. - O Dio, vieni a salvarmi.
R. - Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre, ecc.
  1. O Vergine Immacolata e Regina del Santo Rosario, Tu, in questi tempi di morta fede e di empietà trionfante, Hai voluto piantare il Tuo seggio di Regina e di Madre sull’antica terra di Pompei, soggiorno di morti pagani. Da quel luogo dov’erano adorati gl’idoli e i demoni, Tu oggi, come Madre della Divina Grazia, spargi dappertutto i tesori delle Celesti Misericordie. Deh! da quel Trono ove Regni pietosa, Rivolgi, o Maria, anche sopra di me gli occhi Tuoi benigni, ed Abbi pietà di me che ho tanto bisogno del Tuo soccorso. Mòstrati anche a me, come a tanti altri Ti sei mostrata, vera Madre di Misericordia: mentre io con tutto il cuore Ti saluto e Ti invoco mia Sovrana e Regina del Santo Rosario. Salve, Regina… 
  2. Prostrato ai piedi del Tuo Trono, o grande e Gloriosa Signora, l’anima mia Ti venera tra gemiti ed affanni, onde è oppressa oltre misura. In queste angustie ed agitazioni in cui mi trovo, io alzo confidente gli occhi a Te, Che ti sei degnata di eleggere per Tua dimora le campagne di poveri ed abbandonati contadini. Là, di fronte alla città ed all’anfiteatro ove regna silenzio e rovina, Tu, come Regina delle Vittorie, levasti la Tua Voce potente per chiamare da ogni parte d’Italia e del mondo cattolico i devoti Tuoi figli ad erigerti un Tempio. Deh! Ti muovi al fine a pietà di quest’anima mia, che giace avvilita nel fango. Pietà di me, o Signora, pietà di me che sono oltremodo ripieno di miserie e di umiliazioni. Tu, Che sei lo sterminio dei ‘demoni’, difendimi da questi ‘nemici’ che mi assediano. Tu, Che sei l’Aiuto dei cristiani, traimi da queste tribolazioni in cui verso miserevolmente. Tu, Che sei la Vita nostra, trionfa sulla morte che minaccia l’anima mia, in questi pericoli cui trovasi esposta; ridonami la pace, la tranquillità, l’amore, la salute. Amen. Salve, Regina… 
  3. Il sentire che tanti sono stati da Te beneficati, solo perché sono ricorsi a Te con Fede, m’infonde novella lena e coraggio d’invocarTi in mio soccorso. Tu già promettesti a S. Domenico che chi vuol grazie, col Tuo Rosario le ottiene; ed io, con il Tuo Rosario in mano, oso ricordarTi, o Madre, le Tue sante promesse. Anzi Tu stessa ai dì nostri operi continui prodigi, per chiamare i Tuoi figli a onorarTi nel Tempio di Pompei. Tu dunque vuoi tergere le nostre lacrime, vuoi lenire i nostri affanni! Ed io col cuore sulle labbra, con viva fede Ti chiamo e Ti invoco: Madre mia!... Madre cara! ... Madre bella! ... Madre dolcissima, aiutami! Madre e Regina del Santo Rosario di Pompei, non più tardare a stendermi la mano Tua potente per salvarmi: ché il ritardo, come vedi, mi porterebbe alla rovina. Amen Salve, Regina… 
  4. E a chi altri mai potrei ricorrere, se non a Te Che sei il Sollievo dei miserabili, il Conforto degli abbandonati, la Consolazione degli afflitti? Io Te lo confesso, l’anima mia è miserabile: gravata da enormi colpe, merita di ardere nell’inferno, indegna di ricevere grazie! Ma non sei Tu la Speranza di chi dispera, la Madre di Gesù, unico mediatore tra l’uomo e Dio, la potente nostra Avvocata presso il Trono dell’Altissimo, il Rifugio dei peccatori? Deh! solo che Tu dica una parola in mio favore al Tuo Figlio, ed Egli Ti esaudirà. Chiedigli, dunque, o Madre, questa grazia di cui tanto io ho bisogno (si domandi la grazia che si cerca). Tu sola puoi ottenermela: Tu Che sei l’unica speranza mia, la mia consolazione, la mia dolcezza, tutta la vita mia. Così spero. Amen. Salve, Regina… 
  5. O Vergine e Regina del Santo Rosario, Tu Che sei la Figlia del Padre Celeste, la Madre del Figlio Divino, la Sposa dello Spirito Santo; Tu che tutto puoi presso la Santissima Trinità, devi impetrarmi questa grazia tanto a me necessaria, purché non sia di ostacolo alla mia salvezza eterna (si ripeta la grazia che si desidera). Te la domando per la Tua Immacolata Concezione, per la Tua Divina Maternità, per i Tuoi gaudi, per i Tuoi dolori, per i Tuoi trionfi. Te la domando per il cuore del Tuo amoroso Gesù, per quei nove mesi che lo portasti nel seno, per gli stenti della Sua vita, per l’acerba Sua passione, per la Sua morte in croce, per il Nome Suo Santissimo, per il Suo Preziosissimo Sangue. Te la domando in fine per il Cuore Tuo dolcissimo, nel Nome Tuo glorioso, o Maria, Che sei Stella del mare, Signora potente, Madre di dolore, Porta del Paradiso e Madre di ogni grazia. In Te confido, da Te tutto spero, Tu mi devi salvare. Amen. Salve, Regina…
V. Regina del Santo Rosario, prega per noi.
R. Affinché siamo resi degni delle promesse di Cristo.


Orazione.
O Dio, il Tuo unico Figlio ci ha acquistato con la Sua vita, Morte e Risurrezione, i beni della Salvezza Eterna: Concedi a noi che, venerando questi Misteri nel Santo Rosario della Santissima Vergine Maria, imitiamo ciò che essi contengono ed otteniamo ciò che essi promettono. Per Cristo Nostro Signore. Amen
Tre Gloria Patri…