07 maggio

Sant' Agostino Roscelli Sacerdote, Fondatore

L’amore di Dio per gli uomini si è manifestato con particolare evidenza nella vita di sant’Agostino Roscelli, che oggi contempliamo nel fulgore della santità. La sua esistenza, tutta permeata di fede profonda, può essere considerata un dono offerto per la gloria di Dio e per il bene delle anime. Giovanni Paolo II

Biografia
Di famiglia molto povera, Agostino Roscelli nasce a Casarza Ligure, nel Levante ligure, il 27 luglio 1818 e viene battezzato lo stesso giorno perché si teme per la sua vita. Dopo avere studiato col parroco nel 1835 si trasferisce a Genova per prepararsi al sacerdozio e viene ordinato prete il 19 settembre 1846.

Diventa confessore in San Martino d'Albaro e poi inizia a dedicarsi ai carcerati, ai neonati e alle ragazze madri. L'impegno verso queste giovani gli fa venire l'idea di dar vita ad una congregazione dedicata a loro e, sostenuto da alcune donne penitenti che gli offrono collaborazione per aiutare le tante ragazze bisognose, dopo avere ottenuto il benestare di Pio IX, il 15 ottobre 1876, realizza il suo sogno creando la Congregazione delle Figlie dell'Immacolata. E il 22 ottobre consegna l'abito religioso alle prime Figlie. Muore a Genova il 7 maggio 1902. (Avvenire)

“Noi non siamo cristiani se non in quanto siamo uniti a Gesù Cristo; se non in quanto abbiamo con Lui perfetta conformità di mente e di cuore."

Don Roscelli fu:
  • Uomo di Dio: ha intuito i disegni di Dio su di sé e si è abbandonato a lui in totale docilità.
  • Umile prete: in lui l'azione divina e quella umana, la contemplazione e l'azione si sono integrate in una mirabile unità di vita; il suo apostolato è scaturito dall'esperienza di Dio che si apre alla preghiera, alla testimonianza di fedeltà al ministero sacerdotale, all'annuncio del Vangelo.
  • Sale della terra: contemplativo, povero, austero, ha scelto sempre l'ultimo posto, la rinuncia. Dimentico di sé, delle proprie esigenze, del proprio tempo, sempre a disposizione nel confessionale, come lievito evangelico, intensificò la carità "in cui confluivano l'amore verso Dio e l'amore verso gli uomini".
  • Segno profetico: separato dal mondo ma in stretto rapporto con la realtà concreta del suo tempo, il Roscelli ha reso visibile il primato dell'amore di Dio accostandosi, con spirito misericordioso e con cuore amoroso di Padre, agli abbandonati, ai carcerati, alle ragazze-madri, alla gioventù in genere e a chiunque fosse caduto vittima dell'ingiustizia: tutti aiutò con profonda sensibilità per i diritti umani e per la giusta causa della promozione dell'uomo.
"Conoscere, amare, imitare Gesù Cristo deve essere la principale, anzi l’unica devozione del cristiano. E che andiamo noi, dunque, cercando altrove, quando abbiamo tutto in Gesù? ” 

Una frase al giorno di Sant’Agostino Roscelli
  1. La carità non dice mai basta: essa è immensa come è immenso Dio da cui ha origine.
  2. E’ vero amore quello di operare per Dio e soprattutto obbedirgli in tutto ciò che vuole da noi.
  3. Il pensiero della presenza di Dio ci fa avanzare grandemente nella via delle cristiane virtù.
  4. L’amore, per essere vero, deve essere come il fuoco che è sempre attivo.
  5. Se amiamo davvero il Signore dobbiamo mostrare questo amore con le opere, mettendolo in pratica quando si presenta l’occasione.
  6. Gesù Cristo è l’unico oggetto dell’eterno amore del Divin Padre, ed Egli dev’essere pure l’unico oggetto dell’amor nostro.
  7. L’amore, dunque, di Gesù Cristo deve essere l’unico scopo dei nostri desideri, l’unico oggetto dei nostri pensieri, la principalissima occupazione di tutta la nostra vita, il termine felice di tutte le nostre sollecitudini.- Conoscere, amare, imitare Gesù Cristo deve essere la principale, anzi l’unica devozione del cristiano, e soprattutto della religiosa; perché tutte le devozioni sono buone, ma sono buone in quanto si riferiscono a questa, che è la sorgente di tutto il loro merito e di tutte le loro virtù. Questa è la devozione sola ed essenziale del cristianesimo, quella che ci fa veri e perfetti cristiani.
  8. Gesù è il fondamento della nostra salvezza; Egli solo è la Via, la Verità, la Vita; Egli solo è la porta per cui deve entrare chiunque desidera salvarsi; Egli solo è il pastore che può difendere le pecore dalle   insidie del lupo e condurle salve all’ovile del Paradiso. Chi non cammina per questa strada, chi non entra per questa   porta, chi non ascolta la voce di questo pastore, non può sperare di   entrare in possesso di Dio. «Il Padre conosce il Figlio, e colui al   quale il Figlio avrà voluto rivelarsi».
  9. Chi   desidera di vivere unito a Lui, cioè di partecipare al Suo Spirito, deve   camminare per quella stessa strada che fu battuta da Gesù, che è Via, Verità e Vita. È Via, perché ha voluto precederci col Suo esempio; è Verità,   perché i Suoi insegnamenti sono tutti divini; è Vita perché Egli solo   può risanarci con la Sua grazia e renderci degni dell’eterna ricompensa.
  10. Gesù come Verità, ci illumina con la Sua dottrina, affinché non   sbagliamo; come Vita, ci somministra i Suoi aiuti per darci la forza di   rettamente operare; come Via, ci conforta con i Suoi esempi, perché non   ci perdiamo mai di coraggio.
  11. Gesù Bambino ci insegna che dobbiamo anche noi prepararci a soffrire ogni sorta di tribolazioni e di pene; che non si può godere in questa vita e nell’altra; che dobbiamo mortificare le passioni e fare penitenza, e nelle avversità dobbiamo sempre uniformarci ai divini voleri.
  12. Dunque, mie dilettissime, non perdiamo mai di vista questo   divin Esemplare e teniamo a Lui rivolti gli occhi e gli affetti,   specialmente là nella grotta di Betlemme, dove Gesù giace bambino per   nostro amore; impariamo la bella lezione che Egli comincia a darci fin   dai primi istanti della Sua vita temporale.- Il Dio della gloria e della maestà, il Padrone dell’universo,   il Re del Cielo e della terra, voi Lo vedete fatto pargoletto, nato, non   in una casa tra le comodità e le agiatezze, ma in una stalla che   neppure è Sua, e ciò per insegnare a noi a fuggire la superbia e ad   essere veramente umili di cuore.
  13. Da quella mangiatoia, alzando verso di noi le Sue manine, ci   mostra quella poca paglia che Gli serve da letto, affinché impariamo che   tutto quaggiù è vanità; che tutti i beni di questa misera vita valgono   meno di poca paglia che, gettata sul fuoco, in un momento si consuma e,   lasciata in balìa del vento, in un batter di occhio viene portata via e   dispersa.
  14. Con le lacrime e con i sospiri, intirizzito dal freddo e privo di ogni soccorso, Gesù Bambino ci insegna che dobbiamo anche noi prepararci a soffrire ogni sorta   di tribolazioni e di pene; che non si può godere in questa vita e   nell’altra; che dobbiamo mortificare le passioni e fare penitenza, e   nelle avversità dobbiamo sempre uniformarci ai divini voleri.
  15. Noi felici, se impareremo da questo Divino Maestro tali lezioni e   le metteremo in pratica; potremo sperare che, avendoLo seguito in   questa vita, Lo andremo a godere un giorno in Cielo e saremo con Lui   beati in eterno. Amen.
  16. Mio Gesù, fate che io arda in questa vita di quell’amore che la   Vostra bontà e misericordia ha tentato di accendere in tutti i cuori,   affinché non abbia più a bruciare nell’inferno fra le fiamme accese   dalla Vostra ira e dalla Vostra giustizia. Amen.
  17. Questa è la condizione che Maria richiede da noi, se vogliamo godere della validissima sua protezione: mostrarci disposti ad ubbidire alla Volontà di Dio.
  18. La carità comandata da Gesù Cristo non esclude nessuno, né mai arresta il suo corso qualunque ostacolo incontri.
  19. Sull’esempio di Gesù teniamo a fianco, quale invisibile compagna, la Santa Povertà, senza darci pensiero, né di quello che ci abbonda, né di quello che ci manca.
  20. Nel silenzio e nella speranza sta la nostra forza.
  21. Riflettiamo di continuo che Dio è presente in ogni nostra azione e ci osserva in tutto.
  22. Il nemico più terribile di tutti e che solo può recarci vero danno siamo noi stessi.
  23. La grazia, la Divina Amicizia, non si mantiene a lungo senza la mortificazione.
  24. I dolori sono il crogiuolo dove le anime si purificano, si rivestono di Luce e nuovo splendore.
  25. In qualsiasi stato ci troviamo, non possiamo mai avere alcun motivo di rattristarci ed affliggerci dei mali temporali con cui Dio spesso ci mette alla Prova.
  26. Gesù ci parla coi suoi precetti e coi suoi insegnamenti.
  27. L’obbedienza è la via più sicura e rapida per arrivare alla santità.
  28. L’anima imitatrice di Cristo non aspetta favori e riconoscenza dal mondo.
  29. Adoriamo in silenzio…soprattutto corrispondiamo con intenso amore ad un sacramento che è tutto AMORE E CHE E’ SCATURITO DAL CUORE AMANTE DEL NOSTRO GESU’.
  30. Chi non cercherà di dimostrare la propria gratitudine onorando Maria costantemente e imitando le Sue Virtù?
  31. Impariamo a confidare in Maria…in ogni nostra necessità.
 
"L’umiltà viene chiamata dai Santi la base e la custodia di ogni virtù".

Preghiera
O Padre, che in Sant'Agostino Roscelli, ci hai dato l'esempio del sacerdote fedele, umile e povero, concedi anche a noi la gioia di servirti nei fratelli con animo semplice e generoso e donaci per sua intercessione il soccorso delle grazie che con viva fede imploriamo. Per Cristo nostro Signore. Amen.