05 luglio

Sant' Antonio Maria Zaccaria Sacerdote

"Su, su, fratelli, corriamo come matti non solo a Dio, ma anche verso il prossimo, il quale è il mezzo che riceve quello che non possiamo dare a Dio".

Nasce a Cremona nel 1502
Nel 1524 si laurea in medicina a Padova. Ma poi, tornato a Cremona, decide di spiegare Vangelo e dottrina a grandi e piccoli. Viene consacrato prete nel 1528. Cappellano della contessa Ludovica Torelli, la segue a Milano nel 1530.

Qui trova sostegno nello spirito d'iniziativa di questa signora e in due amici milanesi sui trent'anni come lui: Giacomo Morigia e Bartolomeo Ferrari. Rapidamente nascono a Milano tre novità, tutte intitolate a san Paolo. Già nel 1530 egli fonda una comunità di preti soggetti a una regola comune, i Chierici regolari di San Paolo. Milano li chiamerà Barnabiti, dalla chiesa di San Barnaba, loro prima sede.

Poi vengono le Angeliche di San Paolo, primo esempio di suore fuori clausura. San Carlo Borromeo ne sarà entusiasta, ma il Concilio di Trento prescriverà loro il monastero. Terza fondazione: i Maritati di San Paolo, con l'impegno apostolico costante dei laici sposati. Denunciato come eretico e come ribelle Antonio va a Roma: verrà assolto. Durante un viaggio a Guastalla, il suo fisico cede. Lo portano a Cremona, dove muore a poco più di 36 anni. (Avvenire)

Pensieri Antonio Maria Zaccaria
  1. Gli uomini moderni sembrano fatti apposta per allontana­re l'uomo da Dio.
  2. Dio si fa tuo amante, e figlio, e padre e madre insieme. Egli ti cerca, ti chiama e di continuo ti invita. Oh, infelici quelli che l'abbandonano, e beati quelli che stanno nell'a­bisso di quella dolcezza eterna!
  3. L'odio delle cose temporali nasce dall'amore di quelle ce­lesti... E’ necessario che l'uomo vada per l'odio di tutte le creature e di ogni cosa all'amore di Dio.
  4. Quanto allegri si trovano i buoni, trovandosi privi dell' af­fetto del tutto, perché così non potranno essere separati dal­l'infinito gaudio di Dio, e avendo perso il tutto hanno il tut­to.
  5. Dio non ha abbandonato tutto per te? Che ha potuto fare che non abbia fatto? E tu vorresti servirlo, amarlo, onorarlo limitatamente, e non di più?
  6. Per mezzo della Madre vergine intatta, la nostra Madon­na, la vergine Maria, Dio volle liberare il mondo
  7. La potenza divina ha fatto la Vergine partorire e Dio mo­rire.
  8. Oh, bontà grande; oh, inestimabile carità! Dio farsi uomo! E perché? Per ricondurre l'uomo a Dio, per insegnargli la strada, per dargli lume.
  9. Avendoti dato il Figlio suo, come vuoi che con esso non ti abbia dato e darà ogni cosa?
  10. Il nostro Salvatore si pose stabilmente contro l'irresolu­zione, con l'obbedienza fino alla morte, e corse, per non es­sere negligente, all'obbrobrio della croce.
  11. Sei tu discepolo di Cristo? Porta la croce, macera il corpo in fame e fatiche, vigila all'orazione, spendi il tempo tuo in aiuto al prossimo, inchiodati alla santa obbedienza e mai non ti allontanare da essa.
  12. Quando capita una cosa improvvisa che richiede provvi­sione, eleviamo la mente a Dio, pregandolo di ispirarci quel­lo che dobbiamo fare; e seguendo l'istinto dello Spirito non falleremo.
  13. Seguendo l'istinto dello Spirito non sbaglieremo, perché lo Spirito santo subito perviene al fondo delle cose e non sta sopra la superficie.
  14. Lo Spirito ti fa sempre ricordare di Dio, anche se tu dor­mi, perché mentre dormi il cuore tuo vigila.
  15. Tu puoi senza bugia chiamarti un dio in terra.
  16. È tanta l'eccellenza del libero arbitrio, mediante la grazia di Dio, che l'uomo può diventare e demonio e dio, secondo che gli pare.
  17. È in tuo potere eleggerti il male e il bene; anzi, di più: in tuo potere è collocato di fare che il male ti sia utile e profi­cuo.
  18. Il vostro maggior nemico è intimo a voi e siete voi stessi; pertanto finché temerete altre cose ma non temerete voi stes­si, non giungerete a perfezione grande.
  19. Tu sei tenuto a onorare ogni uomo, perché ogni uomo, quanto all' origine e generazione sua e per essere di una me­desima specie, deve essere amato.
  20. Dio ci ha dato una legge di amore, non di paura; di libertà di spirito, non di servitù; e una legge insita nei nostri cuori e che ogni uomo può sapere da sé. Non c e più bisogno che tu interroghi il prossimo: interroga il tuo cuore e lui ti ri­sponderà.
  21. Dio comincia dall'alto e viene al basso; ma l'uomo, vo­lendo ascendere, comincia dal basso e va all'alto: cioè l'uo­mo lascia prima l'esteriore ed entra nel suo interiore, e da quello va alla cognizione di Dio.
  22. Sarebbe una gran cecità, se tu non riconoscessi di essere fatto per questo: per camminare a Dio
  23. La vita spirituale è un cibo che chi ne mangia, ancora lo desidera; ed è un bere che chi l'ha gustato, ancora ne vor­rebbe. Chi non lo gusta non l'intende.
  24. Che giova incominciare bene e non finire bene? Questo non è altro che affaticarsi invano.
  25. L'uomo irrisoluto sempre è inquieto, e mai si può conten­tare anche nei gran contenti; si rattrista faéilmente e si adi­ra; e ricerca facilmente le sue consolazioni.
  26. Concludi dunque e di': Io voglio vivere spiritualmente. Io voglio diventare un medesimo spirito con Dio. Io voglio che la mia cittadinanza sia in cielo. Io voglio avere Dio sempre nel cuore.
  27. Che ti vale persuadere gli altri a vincere le passioni, se tu non vinci le tue? Che ti vale predicare la perfezione a paro­le, e poi fare l'ipocrita e distruggerla con i fatti?
  28. Il non rinnegarsi, ma andare dietro alle proprie voglie, ci nutrirebbe a morte, perché le nostre voglie sono di carne.
  29. Ardirei di dire che la virtù senza contrarietà è di nessuno o di piccolo valore; ma quanto più grandi ha le contrarietà, tanto più diventa preziosa.
  30. Non pensate di introdurre in altri le virtù, se voi ne sarete privi: come volete che uno possa operare oltre le sue forze?
  31. L'umile è accompagnato dalla compassione e dalla tolle­ranza dei difetti altrui.
  32. Non vi è maggior superbia del giudizio; e non v'è cosa per la quale Dio più abbandoni l'uomo, che per il giudizio. Per ogni passo della Scrittura, Dio grida che non giudichiamo gli altri, bensì noi stessi.
  33. Non giudicate nessuno in nessun modo, perché questo sa­rebbe un usurpare l'ufficio di Dio. Altrimenti facendo non potrete mai pervenire alla semplicità, e neanche svuotare la mente da fantasie.
  34. La gola è un vizio necessariamente accompagnato da mol­te altre cose, le quali noi abbiamo in orrore e fastidio.
  35. La bugia distrugge tutto il fondamento della vita spiritua­le: sicché fuggila; fuggila, ti dico.
  36. e il vostro occhio sarà orbo e adultero, lascio a voi pen­sare quale sarà il resto del corpo. Altra cosa è furore e devozione esteriore, e altra cosa fer­vore e vera devozione.
  37. Sappiate che l'orazione mentale è il cibo e il nutrimento dei proficienti; perciò se non vi nutrirete di essa, necessaria­mente vi sentirete mancare le forze.
  38. Dispiacciono molto a Dio i cuori volubili perché sono ge­nerati e nutriti dall'infedeltà.
  39. Nessuna delle tue azioni e orazioni ti valgono... se tu fai il volere tuo.
  40. Volete imparare a pregare? Raffrenate la lingua vostra dal superfluo o anche dal necessario parlare, e così incomincere­te a poter parlare con il vostro Dio [dicendogli] quello che di­reste a un vostro amico. Raffrenate ancora la evagazione men­tale e ogni curiosità e ogni distrazione dei sensi.
  41. Sta' saldo e non ti partire dall' orazione neppure con la so­la deliberazione dell' animo, perché, ancorché tardi, riceve­rai quello che desideri.
  42. Pregate per i morti o per chiunque patisse necessità spiri­tuale e temporale.
  43. Nella meditazione e orazione sforzatevi di conoscere i vo­stri principali difetti e soprattutto il difetto e vizio che è il ca­pitano generale in voi.
  44. Il demonio suole imbrattare le sonnolente orazioni, come le mosche i cibi freddi e per questo tali orazioni puzzano da­vanti a Dio.
  45. Ragionate familiarmente e confabulate delle vostre cose con il Crocifisso e consigliatevi con lui.
  46. Qualsiasi cosa facciate, tenetevi sempre al divino cospet­to.
  47. Non confessatevi a stampa in modo ripetitivo e stereoti­poi e per consuetudine.
  48. Vuoi tu non far peccati mortali? Fuggi i veniali. Vuoi tu ancora fuggire i veniali? Lascia qualche cosa lecita e con­cessa.
  49. Offri a Dio il sacrificio che è il sacrificio dei sacrifici, cioè la santissima eucaristia. Non c'è da meravigliarsi se l'uomo si è intiepidito e diventato bestia; è perché non frequenta questo sacramento.
  50. Dal tuo amor di Dio dipende ogni cosa. Senza l'amor di Dio non si fa nulla.
  51. Il mezzo per arrivare all'amore di Dio è l'amore del pros­simo.
  52. Se tu sei infedele nelle cose minime, sarai tu fedele nelle grandi?
 
Preghiera a Sant'Antonio M. Zaccaria
Sant' Antonio Maria Zaccaria, tu che hai curato i poveri e gli ammalati e hai consacrato la tua vita alla salute delle anime, ascolta la mia umile e fiduciosa preghiera.
Continua la tua opera di medico e di sacerdote, ottenendomi da Dio la guarigione dalle infermità fisiche e morali, così che, libero da ogni colpa e da ogni male, io possa amare il Signore nella gioia, compiere con fedeltà i miei doveri, lavorare generosamente per il bene dei fratelli e per la mia santificazione.Così sia.

Triduo a Sant'Antonio M. Zaccaria
  1. Pietosissimo Iddio, creatore e conservatore del mondo e Signore della vita e della morte di tutti gli uomini, ascoltate la nostra umile e confidente preghiera; e per la mediazione del Santo vostro servo Antonio Maria, degnatevi di liberarci prontamente da ogni male spirituale e temporale. Pater, Ave, Gloria.
  2. Amorosissimo Iddio, autore della pace e di ogni consolazione, esaudite le nostre divote brame; e compiacetevi, per l'intercessione del Santo vostro servo Antonio Maria, consolarci benignamente nelle nostre angustie e nei nostri dolori. Pater, Ave, Gloria. 
  3. Liberalissimo Iddio, datore di tutti i beni e dispensatore di tutte le grazie, accogliete propizio i fervidi nostri voti; e vogliate, per i meriti del Santo vostro servo Antonio Maria, difenderci da ogni minaccia e pericolo, ed aiutarci opportunamente in ogni nostro bisogno. Pater, Ave, Gloria.