01 giugno

Beato Giovanni Battista Scalabrini Vescovo, fondatore

“La santità è purezza consacrata a Dio: impegnata nella Gloria di Dio. La santità dunque, insieme con la purezza della mente, esige un’immolazione continua; santo, infatti è ciò che si bruscia sull’altare in onore di Dio”… Giovanni Battista Scalabrini

Darsi tutto a tutti...
 Nato a Fino Mornasco (Como) l’8 luglio 1830, Giovanni Battista Scalabrini fu ordinato sacerdote il 30 maggio 1863, venendo subito chiamato ad insegnare nel locale Seminario Minore di Como, di cui divenne anche rettore per tre anni dal 1867 al 1870; nello stesso 1870 venne nominato parroco dell’importante parrocchia operaia di S. Bartolomeo, comunque rimarrà parroco per solo cinque anni, infatti il 30 gennaio 1876 a soli 36 anni venne consacrato vescovo di Piacenza, dove rimarrà quasi 30 anni, fino alla morte.

La sua lunga vita di pastore della diocesi piacentina, fu contraddistinta dalle migliaia di pagine uscite dalla sua penna, che interessavano i tanti problemi del suo tempo, nelle intricate vicende della storia italiana, religiosa e politica dell’ultimo quarto di secolo.
Acuto osservatore ed attento interprete della realtà umana contemporanea, fondò un Istituto per sordomuti, un organismo di assistenza per le mondine, società di mutuo soccorso, casse rurali.
Indirizzò, nel suo lungo apostolato, ben 72 lettere pastorali alla Diocesi, per il cui funzionamento, visitò cinque volte le 365 parrocchie, recandosi di persona in tutte, anche le più sperdute sull’Appennino emiliano dove sicuramente non era mai andato un vescovo.

Celebrò ben tre Sinodi diocesani che da oltre un secolo e mezzo non si erano più tenuti; valido sostenitore dell’Azione Cattolica; diede vita al periodico “Il Catechista cattolico”, prima rivista italiana per la diffusione del catechismo e che si pubblica tuttora.
Organizzò a Piacenza il primo Congresso catechistico nazionale; ma la sua memoria resta legata in particolare alle sue illuminanti soluzioni pastorali per l’emigrazione. Impressionato dalla vista di una folla di derelitti, che alla stazione di Milano, si avviavano per imbarcarsi per l’America, dove era ormai risaputo, una volta sbarcati venivano trattati come merce di esportazione, rimanendo di fatto sprovvisti di ogni assistenza.

Padre degli emigranti
Cominciò con la parola, espressa in molte città italiane nel cercare di sensibilizzare tutti al problema dell’emigrazione, che è sempre stata una opportunità per pochi, una necessità per molti, rivelandosi in buona parte come una tragedia per chi parte e per chi resta, specie nei tempi passati.
Visto che non otteneva significativi risultati, deluso ma non scoraggiato, passò dalla parola all’azione diretta, fondando il 28 novembre 1887 la congregazione dei Missionari di S. Carlo (Scalabriniani) con l’intento di dedicarsi completamente all’assistenza spirituale dei numerosi italiani emigrati in America, nel contempo istituì prima un Comitato di patronato per provvedere alla tutela degli interessi materiali degli emigrati, che divenne poi la Società S. Raffaele, suddivisa in Comitati locali, dislocati opportunamente. La sua Fondazione ebbe l’approvazione della Santa Sede il 14 novembre 1887, iniziando il 28 con appena tre sacerdoti per una moltitudine di emigrati, ma l’anno successivo, la prima spedizione era già di 10 missionari.

Oggi i Missionari di S. Carlo, sono oltre 700 presenti in 25 Nazioni, nei cinque continenti. Approvò nel 1900 le Apostole del S. Cuore, fondate da s. Francesca Saveria Cabrini, che indirizzò verso lo scopo delle Missioni fra gli emigranti; l’occasione di fondare un suo Istituto femminile gli venne da un suo giovane missionario, che arrivò in Brasile con un bimbo in braccio perché la madre era morta durante la traversata, fondò così nel 1895 con quattro suore ed un orfanotrofio l’Istituto delle Missionarie di S. Carlo che conta oggi 850 suore.

Nel 1961 si sono aggiunte le Missionarie Secolari Scalabriniane, approvate nel 1990.A muovere la grande volontà di questo gigantesco Pastore è prima di tutto una tensione continua alla perfezione cristiana, alla carità perfetta

Santificarmi, farmi santo: hoc est omnis homo!
Ebbe un intensa vita di preghiera ed ascetica, dedito alla meditazione, denso di pietà eucaristica che andava dalla celebrazione intensa della Messa, alla adorazione anche notturna, alle frequenti ‘visitine’ giornaliere.

Fu impedito, dal suo vescovo, quando era giovane sacerdote, di iscriversi al PIME, ma resterà sempre missionario nel cuore, estensore del Regno di Gesù Cristo, evangelizzatore. Un altro merito che bisogna riconoscergli è quello di essere stato un acceso anticipatore della Conciliazione con il suo lungimirante intervento per una felice soluzione della ‘Questione Romana’, pubblicò anonimamente nel 1885, ma in pieno accordo con il papa Leone XIII, un opuscolo sull’argomento ‘Intransigenti e transigenti’ .

 Vivere, santificarsi e morire a Piacenza
Cominciava a prepararsi alla sesta visita pastorale alla vasta diocesi, nonostante già sofferente da tempo, quando aggravatosi improvvisamente, fu sottoposto ad intervento chirurgico, ma non superando la grave crisi che lo porterà alla morte il mattino del 1° giugno 1905, nella sua sede vescovile, come aveva sempre detto di lui: “vivere, santificarsi e morire a Piacenza”.
I processi per la sua beatificazione si aprirono nel 1940 e dopo aver superato favorevolmente tutto l’iter richiesto e approvato un miracolo attribuito alla sua intercessione il 7 luglio 1997; è stato quindi beatificato il 9 novembre 1997 da papa Giovanni Paolo II.

Una frase al giorno con il Beato Giovanni Battista Scalabrini
  1. “Gesù, e al proferir questo nome il cuore si intenerisce, lo spirito si commuove, l’anima spicca il volo alla speranza”. “Gesù Cristo è il centro comune, “universale” della creazione; è l’anello prezioso che unisce l’opera dell’ Onnipotente al Creatore Divino; è meta di tutte le opere e dei disegni tutti della Provvidenza; è la ragione suprema di tutte le mire di Dio nell’ umanità redenta di cui è Capo, è la sola vera luce che illumine ogni uomo e quindi l’ intera umanità “.
  2. “Un Anno Santo è un anno in cui…le vie del cielo diventano più agevoli,le braccia del Padre celeste si protendono verso i figli…con maggiore tenerezza”.
  3. “Ai piedi dei nostri altari si trova il Golgota, dove piangiamo abbracciati alla Croce, e il Tabor dove ci fabbrichiamo tabernacoli per inebriarci della pace celeste; ivi ha l’agonia del Getzemani e il mattino della risurrezione, la morte mistica e la sorgente della vita”.
  4. “La Messa non è solamente la redenzione quotidiana e la salute del mondo, ma anche l’alimento della vera e solida pietà e la fornace a cui si accende la vita soprannaturale della Chiesa”.
  5. “L’Eucarestia è il cibo che nutrì la nostra infanzia spirituale, fa cresere la nostra adolescenza, corrobora la maturità, impedisce di invecchiare e tiene lontano del tutto la morte”.
  6. “E’ necessario che viva in noi Gesù Cristo; e che operi in noi continuamente, potendo Egli solo riconciliare la terra col cielo, Egli solo amare Dio quanto è amabile e rendere a Lui quell’onore che gli è dovuto”.
  7. “Amate Gesù, siate uniti a Gesù Poiché tutta la perfezione del Cristiano sta nell’ unione con Gesù Cristo. (…) Non soltanto dobbiamo vivere di Gesù Cristo, ma Egli deve essere la nostra vita e deve vivere in noi (…) con l’efficacia dei suoi Sacramenti, soprattutto con quello del suo Corpo e del suo Sangue, in modo che possiamo dire con l’apostolo: Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me”.
  8. “Davanti a quell’Ostia di perdono e di pace si ritemprano gli animi nella forza della rassegnazione e della speranza”.
  9. “Gesù è la nostra vita, il nostro tutto. E’ a Gesù che dobbiamo la grazia e l’amicizia del Padre, la confidenza e la libertà di figli di Dio. E’ a Gesù che dobbiamo tutti i bene che da Dio riceviamo, di natura, di grazia e di Gloria”.
  10. “… Piena di grazia è Maria. Piena di grazia perché arricchita di tutti le virtù, di tutti i doni, di tutti i carissimi dello Spirito Santo”.
  11. “Siamo dunque devote del Rosario (…) Voi specialmente, o genitori, aprite con esso ogni sera alle vostre famiglie una scuola di cristiana sapienza…”
  12. “… se è dolce nel Rosario contemplare Gesù e udirne la voce, non è meno dolce, o diletti figli, contemplare Maria!”
  13. “La Salve Regina, il plauso dei sudditi all’augusta sovrana dei cieli, il gemito del cuore che a lei sospira; il grido dell’anima che pone in Lei ogni fiducia”.
  14. “(…) L’Ave Maria, il bacio, il saluto, la supplica dei figli alla madre lontana”.
  15. “Quello che ardentemente deideriamo è che si facciano calde esortazioni ai vostri parrocchiani, affinché in pubblico o in privato , si studino di praticare la divinissima devozione del Rosario, senza mai trasciarne l’uso”.
  16. “E’ il Rosario la preghiera più gradita a Maria, come quella che le ricorda i titoli più cari, e i meriti suoi più eccelsi sia nei gaudi della vita, o nei dolori della passion, o nelle glorie del tronfo”.
  17. “La miseria è il peccato (…) è angoscia dello spirito, è l’afflizione del cuore. La miseria è la privazione delle cose necessarie alla vita, la malatia (…) l’ingiusta oppression dei deboli e degli sventurati. Ebbene, a tutte queste miserie si trova rimedio nel cuore di Maria. Luce, forza, perdono, conforto, protezione, salute, tutto noi possiamo domandare e attendere dalla Madre nostra nei cieli: Madre di Consalazione, causa della nostra allegrezza”.
  18. “Maria la si chiama Madre di Misericordia, ed è lo stesso che dire Madre della Consolazione. E’ il suo titolo di Regina “Mater Misericordie” perché ella non domanda che di versare sulle nostre miserie tutte le ricchezze del suo cuore di Madre”.
  19. “La devozione a Maria Santissima deve condurvi a purificare l’anima dai difetti ed arricchirla di virtù. Un terreno anche incolto si può convertire in un delizioso giardino: ma è neccessario togliere dapprima gli sterpi e le erbe malvagie e piantarvi le elette e i fiori”.
  20. “Parte essenziale della preghiera del Rosario è la meditazione dei misteri. Così nel Rosario non solo Prega la lingua, ma Prega anche la mente, e lingua e mente esercitano se medesime a onore di Maria, e l’una ripete e l’altra contempla quanto in cielo e sulla terra c’è di più sovranamente amabile e di più amabilmente sovrano”.
  21. “La preghiera di Maria è la preghiera di una sposa diletta a un sposo che la predilige.(…)Anche a noi conviene congiungere la preghiera a quella di Maria perché in noi lo Spirito Paraclito discenda con l’effusione della sua grazia”.
  22. “Quale amore più tenero e più efficace di quello che ci porta Maria? (…) Maria è madre nostra perché ci concepì nel suo cuore (…) Madre di Gesù per natura e madre nostra per adozione; Madre del Redentore e madre dei redenti, giacché non generò il Redentore (solo) alla vita del tempo, ma per condurre gli uomini alla vita dell’ eternità”.
  23. “Dal Rosario il cristiano apprende che Dio è l’amore che si dona, Gesù Cristo, l’amore che si immola, Maria l’amore che aiuta”.
  24. “Recitiamo il Rosario con fede, con umiltà, con devozione, con perseveranza, recitiamolo ogni giorno insieme ad altri”.
  25. “Una cosa sola amo ricordare ai miei cari figli in Gesù Cristo: la recita del Santo Rosario in famiglia … (Essa è) balsamo soave, simbolo di unione, messaggero di pace”.
  26. Il Rosario è l’insieme della religione Cristiana; è il quadro più attraente di quanto ha fatto Gesù per noi; è il memorial delle più stupende meraviglie; è il nobile contrassegno della pietà cattolica”.
  27. In ogni momento il Signore ti e' sempre vicino: abbi fede... confida in Lui... non temere!
  28. “Chi ama Maria ama Gesù, e non può amare veramente Gesù chi non ama Maria.
  29. La fede ci fa guardare a tutti gli uomini fratelli. E’ la fede che in tutti gli avvenimenti di quaggiù, lieti o tristi, ci fa vedere la mano pietosa di Dio che tutto dispone per il nostro meglio”.
  30. “Viviamo come visse Maria, imitiamo Maria secondo la misura della grazia che Dio ci dona, Sull’ esempio di lei chiediamo di essere fervorosi nell’ orazione, umili nelle parole, negli affetti, rassegnati al divino volere nelle tribolazioni, pieni di amore per Dio e di carità sincera per tutti i nostri fratelli”.
  31. “La Salve Regina, il plauso dei sudditi all’augusta sovrana dei cieli, il gemito del cuore che a lei sospira; il grido dell’anima che pone in Lei ogni fiducia”.
“Il Servo di Dio possedeva un’anima veramente mariana: gli era devotissimo della Madre di Dio, favorendo con ordinarie e straordinarie e funzioni il culto di lei”. A. De Martini 

Preghiera alla Madonna delle Grazie
del Beato Giovanni Battista Scalabrini
Vergine pietosissima, Maria di Nazaret, madre di Cristo, mi inginocchio davanti alla tua immagine con la stessa fiducia e speranza di tutti i tuoi figli, che hanno sempre incontrato il tuo sguardo materno e si sono sentiti compresi dal tuo cuore di madre.
Tu conosci quali sono in questo momento i miei pensieri, i miei bisogni, i miei desideri, le mie angosce.
Tu un giorno hai detto a tuo figlio: “Non hanno più vino” e Gesù ti ha risposto col primo miracolo.
Oggi sono io, siamo noi ad aver bisogno di fede, di speranza, di amore, di fiducia nella tua potente intercessione. Ci mettiamo nelle tue mani e tu ripetici: “Fate quello che Lui vi dirà”.
Sappiano che solo nella volontà di Dio è la nostra pace. Amen.

Preghiera
O Beato Giovanni Battista Scalabrini, missionario della Parola, ministro dell’Eucarestia e della Chiesa, uomo di carità e di comunione, figlio devotissimo di Maria, apostolo del catechismo e padre dei migranti, ricorriamo alla tua intercessione per ottenere la benedizione di Dio su noi e sui nostri cari, su coloro che vivono i disagi delle migrazioni e sull’intera umanità. Ottienici dalla Santissima Trinità la grazia … che con fiducia ti chiediamo. Amen.

Preghiera al Beato Scalabrini per la quarigione dei nostri ammalati
O Beato Giovanni Battista Scalabrini, missionario della Parola e ministro dell’Eucarestia e della chiesa, uomo di carità e di comunione, figlio devotissimo di Maria, apostolo del catechismo e padre dei migranti, ricorriamo alla tua intercesione per ottenere la benedizione di Dio su noi e sui nostri cari, su coloro che vivono i disagi delle migrazioni e sull’intera umanità. Ottienici dalla Santissima Trinità la grazia ...... che con fiducia ti chiediamo. Amen. Padre Nostro, Ave Maria, Gloria…


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