01 giugno

Sant' Annibale Maria Di Francia Sacerdote Fondatore dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo

Io sono un povero prete: non ho altro che il mio povero cuore ardente d’amore per l’afflitta umanità.

Vero padre degli orfani e dei poveri

Sant’Annibale Di Francia nacque a Messina il 5 luglio 1851 da una famiglia della nobiltà cittadina. Giovanissimo, mentre era in adorazione dinanzi all’Eucaristia, sentì chiara la vocazione al sacerdozio, che egli stesso definì “improvvisa, irresistibile, sicurissima”. Tale chiamata si sviluppò e crebbe nella piena comprensione della primaria importanza della preghiera per le vocazioni prima che la scoprisse nel comando di Gesù, riportato nel Vangelo:

“La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe” (Mt 9, 37-38; Lc 10, 2).

Annibale era ancora Diacono quando un incontro provvidenziale con un mendicante lo portò alla scoperta drammatica delle “Case Avignone”, il quartiere più povero e malfamato di Messina, ritenuto da tutti “terra maledetta” perché costituiva un covo di ogni miseria morale e materiale. Dopo l’ordinazione sacerdotale (16 marzo 1878), ottiene dal suo Vescovo di stabilirvisi, facendone il campo del suo apostolato di promozione umana e di evangelizzazione di quella povera gente, volendo così condividere la compassione di Cristo per quelle folle stanche e abbandonate come gregge senza pastore (cf. Mt 9, 36). Fu proprio lì che il Di Francia iniziò le opere di soccorso e di educazione dell’infanzia e della gioventù maschile e femminile, fondando gli Orfanotrofi Antoniani per accogliere e promuovere “civilmente e religiosamente”, come ci teneva a sottolineare, i più bisognosi. Per mantenerli egli, di famiglia nobile, si fece mendicante, andando di porta in porta a chiedere aiuti e sovvenzioni. Tali Istituti poi si svilupparono in laboratori di arti e mestieri, collegi, centri di formazione professionale, colonie agricole e scuole di ogni tipo.

Sacerdote zelante, poeta prolifico, giornalista battagliero, predicatore dalla parola facile e convincente, Padre Annibale nella sua vita terrena ha saputo conciliare in un unico termine il binomio azione-contemplazione, mostrando la sua completezza di uomo spirituale, attivo ed instancabile, ma dotato di una intensa capacità contemplativa. Coltivò e predicò l’amore per la parola di Dio, per l’Eucaristia, per la Vergine Maria, per i Santi e la Chiesa, manifestando verso il Papa ed i Vescovi uno spirito di obbedienza e di particolare rispetto fino alla venerazione.

Tormentato dal pensiero che nel mondo vi erano milioni e milioni di persone bisognose di pane materiale e spirituale, afflitto per la scarsità di anime generose che si dedicassero alla loro salvezza spirituale e materiale, il Di Francia trovò la risposta nel comando di Gesù: Pregate dunque il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe, convinto che le vocazioni dei nuovi apostoli sono dono di Dio e frutto della preghiera. Egli, già d’allora, considerò operai della messe non soltanto i sacerdoti ed i consacrati, ma anche tutti coloro che sono chiamati ad impegnarsi in attività a beneficio del prossimo nella chiesa e nella società: genitori, insegnanti, governanti.

Apostolo della preghiera per le vocazioni
Il Rogate (la preghiera per le vocazioni) divenne il programma della sua vita, “idea-risorsa e chiodo fisso” per tutte le sue opere. Attratti dal suo carisma, uomini e donne si unirono a lui. Padre Annibale fondò le due Congregazioni delle Figlie del Divino Zelo (1887) e dei Rogazionisti (1897), che esprimono con un quarto voto l’impegno di pregare e di agire in attività specifiche per le vocazioni con centri di spiritualità, di discernimento e di promozione vocazionale, con attività editoriali e con seminari.

L’esperienza spirituale di Padre Annibale e la sua speciale missione sono oggi condivise anche da numerosi laici, uomini e donne, che si impegnano a vivere lo spirito del “Rogate” nella Chiesa in forma privata o associata. Tra le diverse associazioni laicali vi è quella delle Missionarie Rogazioniste, costituita da donne che vivono la consacrazione nel mondo attraverso la professione dei consigli evangelici e del quarto voto del Rogate.

Il Di Francia, nell’impegnarsi ed impegnare alla preghiera per le vocazioni, tende a fare comprendere che chi domanda al Signore di provvedere la sua Chiesa di operai della messe, chiede non soltanto che essi siano numerosi, ma soprattutto che siano santi. Inoltre, egli insinua che chi prega per le vocazioni deve mettersi in prima persona in ascolto di Dio che chiama, pronto a dire:

“Eccomi, Signore, se vuoi, manda me”.

Perciò, Padre Annibale, chiamato a ragione “vero padre degli orfani e dei poveri”, volle che i membri degli Istituti da lui fondati esprimessero concretamente il loro impegno per le vocazioni facendosi essi stessi operai della messe preferibilmente a favore dei piccoli e dei poveri in tutte le possibili attività di carità spirituale e materiale: orfanotrofi, scuole, istituti professionali, centri per portatori di handicap.

Il Di Francia, pur essendo un uomo di azione, visse in un crescente ed eroico esercizio di tutte le virtù cristiane, che convogliava nello zelo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime. Innamorato a sua volta di Cristo, suo motto e sua esortazione era: Innamoratevi di Gesù Cristo.

Padre Annibale, bruciato dall’amore di Dio e del prossimo, spende la sua vita nell’adoperarsi instancabilmente affinché si obbedisca al comando di Gesù: Pregate dunque il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe. Perciò compone, stampa e diffonde preghiere a tale scopo in varie lingue. Sollecita Papi e Vescovi a farsene maggior carico. Istituisce per la Gerarchia la Sacra Alleanza sacerdotale e per i laici la Unione di preghiera per le vocazioni. Impegna i suoi figli e figlie spirituali affinché, con tutti i mezzi a disposizioni, si adoperino a far sì che questo spirito di preghiera divenga “incessante ed universale”. Il suo anelito ha trovato finalmente la massima rispondenza ecclesiale nella Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, istituita da Paolo VI nel 1964.

Logorato dalle fatiche e pieno di meriti, si spense a Messina il 1° giugno 1927, confortato dalla visione della Vergine Maria, sempre da lui amata, lodata e venerata. L’espressione più ricorrente, ascoltata durante e dopo i funerali, fu: “E’ morto il Santo”.

La Chiesa onora Annibale Di Francia con il titolo di “insigne apostolo della preghiera per le vocazioni”. Giovanni Paolo II, che lo ha proclamato Beato il 7 ottobre 1990, lo ha dichiarato “autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale”, e il 16 maggio 2004 lo ha iscritto nell’albo dei Santi.

Citazioni di Sant'Annibale Maria di Francia
  1. La grazia della vocazione scende dall'alto e non scende se non si domanda.
  2. Il crocifisso è il libro di tutte le scienze e di ogni sapienza in cielo e in terra.
  3. Grande è l'obbligo di ogni cristiano di meditare giornalmente quanto patì Gesù Cristo per la nostra salvezza.
  4. La carità vuole che desideriamo per gli altri il bene che desideriamo per noi stessi.
  5. Tutti dobbiamo soffrire la fatica. In paradiso non si va in carrozza!
  6. Credete, sperate in Gesù Cristo, amatelo sopra ogni cosa e sarete felici.
  7. Seguire Gesù senza portare la croce è impossibile; portare la croce e non seguire Gesù è inutile.
  8. Per la buona condotta di tutta la vita cristiana e religiosa è indispensabile l'orazione.
  9. Soccorrere i poveri afflitti, miseri, abbandonati è obbligo di ogni cristiano.
  10. Le vere vocazioni sono frutto più della preghiera che del lavoro e dei mezzi materiali.
  11. Non ama Gesù chi non ama Maria e più si ama Maria più si ama Gesù.
  12. La pietra di paragone di ogni virtù è comportarsi con carità con quelli con cui si vive.
  13. Gesù cerca il nostro maggior bene più di quanto noi stessi possiamo cercarlo.
  14. Se la vita del corpo è un gran dono, la vita dello spirito è un dono immensamente superiore.
  15. Se camminate con il Signore, la provvidenza non vi mancherà mai.
  16. Vi son anime che facilmente si illudono con le penitenze corporali, e poi mancano senza scrupolo alla carità fraterna.
  17. Quando chiediamo a Dio una grazia, per ottenerla più facilmente bisogna mettere pure l'opera nostra.

Triduo a Sant'Annibale Maria Di Francia
Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
  1. Signore Dio, tu hai suscitato nel nostro tempo Sant'Annibale Maria quale insigne testimone delle beatitudini evangeliche. Egli, illuminato dalla grazia, ebbe fin dalla gioventù il giusto distacco dalle ricchezze,e di tutto si liberò per donarsi ai poveri. Per la sua intercessione, aiutaci a fare buon uso delle cose che abbiamo e ad avere sempre un pensiero per quelli che hanno meno di noi. Nelle presenti difficoltà, concedici le grazie che ti chiediamo per noi e per i nostri cari. Amen. Gloria al Padre.....
  2. Signore Dio, tu ci hai indicato con Sant'Annibale una nuova via alla santità, che è preghiera, amore agli orfani, compassione per le folle abbandonate come gregge senza pastore. Fa' che sia sempre vivo in noi il desiderio e l'impegno concreto per promuovere la vita della grazia nei nostri fratelli e una società più attenta ai valori della fede. Per intercessione del Santo,ottienici le grazie che ti chiediamo per noi e per i nostri cari. Amen. Gloria al Padre..... 
  3. Signore Dio, tu hai rivelato a Sant'Annibale la Divina Parola di Gesù, quando, vedendo indicò la preghiera per le vocazioni: manda alla Chiesa sacerdoti santi e numerosi. A noi concedi, per l'intercessione di Sant'Annibale, le grazie che ti chiediamo. Amen. Gloria al Padre.....
Gesù, Sacerdote eterno, che hai suscitato in padre Annibale M. Di Francia, la preghiera universale per le vocazioni sacerdotali, per il bene che, quale rugiada celeste, quotidianamente scende sulla tua Chiesa, concedimi la grazia... (esporre) di cui vivamente ti supplico. Pater, Ave, Gloria


Altri Santi del giorno