30 aprile

San Giuseppe Benedetto Cottolengo Sacerdote

Confidando nel solo aiuto della divina Provvidenza, aprì una casa in cui si adoperò nell’accoglienza di poveri, infermi ed emarginati di ogni genere.

Biografia
Portato fin da piccolo verso i bisognosi, divenuto sacerdote a Torino, aprì nella regione di Valdocco le Piccole Case della Divina Provvidenza, prima per i malati rifiutati da tutti, poi per “famiglie“ di handicappati, orfani, ragazze in pericolo e invalidi.

Le Piccole Case , oltre a dare rifugio e assistenza materiale, tendevano a costruire una identità umana e cristiana nelle persone completamente emarginate. Con Giuseppe nacquero i preti della Santissima Trinità, varie famiglie di suore, i fratelli di S. Vincenzo, il seminario dei Tommasini. Apostolo, asceta, penitente, mistico, devotissimo alla Madonna, egli portò nelle sue case una vita spirituale intensa. Fu formatore di vita religiosa e precursore dell’assistenza ospedaliera.

Santificate tutte le opere vostre col farle per amore di Dio, sieno le preghiere, sieno gli esercizi della carità, sieno altre cose, il riposo, il cibo.

Una frase al giorno di San Giuseppe Cottolengo
  1. Avete pene, avete afflizioni! Quelli [guardando immagini di santi] hanno patito più di noi. Avanti in Domino.
  2. Nelle cose anche di pietà bisogna andare alla buona, con semplicità, ed umiltà; e non andar tanto avanti nelle questioni, ed assottigliare le cose per dimandare consiglio.
  3. Gli infermi più ributtanti hanno da essere le vostre perle; e le attenzioni che loro usate sono molto più meritorie, sono le rose più belle che potete presentare al Signore.
  4. Lavoriamo, studiamo, affatichiamoci ed anche muoiamo, ma sempre in Domino, in Domino.
  5. Ciò che rende la Piccola Casa commendevole sia innanzi a Dio, sia innanzi agli uomini, sono i fatui ed i scemi, perché bisognosi di maggior soccorso, e più rifiutati dal mondo.
  6. Non registrate ciò che la Divina Provvidenza ci manda; essa è più pratica di noi nel tenere le partite, e non vogliate mai sapere il numero dei ricoverati, perché questo è un farle torto; non immischiatevi dei suoi affari; ché, state quieti, essa non ha bisogno di noi.
  7. Tutto viene dalla mano di Dio, sia il tanto che il non tanto.
  8. La Divina Provvidenza non è mai mancata a chi spera in lei; la Provvidenza ha mille modi da provvedere.
  9. Bisogna confidare e confidar sempre in Dio: e se Dio risponde colla sua Divina Provvidenza alla confidenza ordinaria, a chi straordinariamente confida, straordinariamente pure provvede.
  10. Noi siamo tutti figli di un buon Padre.
  11. Non notiamo né le entrate, né le uscite, perché colla Divina Provvidenza non si fanno i conti. Essa sola sa farli, e li fa benissimo. Quel che si fa, si fa per Iddio. Iddio lo sa, e questo basta.
  12. Ma che vi andate crucciando per domani? Se voi pensate a domani la Divina Provvidenza non ci pensa più, perché ci avete già pensato voi. Non guastate dunque l’opera sua e lasciatela fare.
  13. State tranquilli, e non abbiate paura; noi tutti siamo figli d’un buon Padre, che più pensa Egli a noi, di quanto noi stessi pensiamo a lui.
  14. Procuriamo solo di essere bene con Dio, non aver peccati nell’anima, ed amarlo; e poi nessun timore; Dio è là che ci guarda e ci conosce; anzi noi siamo in lui, ed è impossibile che ci dimentichi.
  15. Voi credete che sia il tal signore, o la tal signora che facciano andare avanti la Piccola Casa, voi v’ingannate: sono buone persone, sono sante persone, e dobbiamo pregar per loro, ma sono canali, sono mezzi; e chi fa tutto nella Piccola Casa è la Divina Provvidenza, e nissun altro che la Divina Provvidenza. Essa manda i malati, i ciechi, i sordomuti, gli epilettici, e con esso loro manda anche di che mantenerli.
  16. Vi è la provvidenza umana, vi è la provvidenza regia, ma la nostra della Piccola Casa è la Provvidenza divina; non voglio equivoci o parole sottointese, tutto chiaro, tutto limpido, e tutto in disteso Divina Provvidenza.
  17. Vedi, mio caro, la Divina Provvidenza non manca, sai; se abbisognano miracoli, essa è buona a farne: ieri tra noi due non avevamo due scudi, ora tu hai diciotto mila franchi, ed io non ho più il debito: spera nella Divina Provvidenza, e confida che non ci abbandonerà mai certamente.
  18. Se voi pensaste, e comprendeste bene qual personaggio rappresentano i poveri, di continuo li servireste in ginocchio.
  19. Sapete voi quali sono le nostre perle, le nostre cambiali? Le nostre cambiali sono i fatui più deformi; le nostre perle i più miserabili.
  20. Esercitate la carità, ma esercitatela con entusiasmo.
  21. La preghiera vi fa cari a Dio, pregate dunque, pregate sempre; fatevi cari a Dio, e quando gli siate cari, egli sa molto bene, e meglio che non lo sappiate voi stessi, quello che vi è utile; non dubitate, ché vi darà in larga misura tutto che può valere a farvi santi.
  22. Mancheranno le famiglie, mancheranno gli uomini, ma la Divina Provvidenza non mancherà mai.
  23. Quando io parlo della Provvidenza, parlo sempre della Divina Provvidenza, non della umana. È chiaro, che la umana può mancare: ma quella Divina non ha mai mancato, e non mancherà mai.
  24. Distribuite pure il solito cibo agli ammalati ed ai sani; perché se a quest’oggi che è quest’oggi la Divina Provvidenza ha già pensato, a domani che è domani la medesima Divina Provvidenza ci penserà.
  25. Siamo dunque di buon conto, teniamoci bene con Dio, e poi niente paura.
  26. Teniamo anche noi questa dottrina, che è giusta. Se il Signore ci visita con malattie e tribolazioni, siamone contenti e rassegnati; queste, sono segno che Iddio è contento di noi.
  27. Si ricordi, signor Dottore, la carità che usa a’ miei poveri sarà quella che le aprirà le porte del Paradiso.
  28. Unico padrone della Piccola Casa è la Divina Provvidenza, e tutti gli altri dal primo all’ultimo, suoi umili servi.
  29. Non lasciarti andare all’impazienza, confida nel Signore, ché, sta quieto, ci aiuterà certamente.
  30. La carità, lo zelo per il bene dei vostri simili sono il fondamento di ogni santità.
Coroncina di Santità
Composta da San Giuseppe Cottolengo.

Si recita sulla corona del Rosario.
  • O Dio, vieni a salvarmi…
    Signore, vieni presto in mio aiuto.
    • Gloria al Padre…
Sui grani piccoli:
  • - Vergine Maria, Madre di Gesù, fateci santi.
Sui grani grossi:
  • Gloria al Padre…
Alla fine:
  • Sia fatta, lodata ed in eterno esaltata la giustissima, altissima ed amabilissima volontà di Dio in tutte le cose.
    •  Salve, o Regina...
O Dio nostro Padre, nella tua Provvidenza Tu soccorri quelli che si affidano a Te. Concedi a noi, per la preghiera di Sa Giuseppe Benedetto Cottolengo, di dedicarci al servizio dei poveri e di ottenere il regno che hai promesso a chi spende la vita facendo del bene. Amen.

Triduo a San Giuseppe Cottolengo
  1. O san Giuseppe Cottolengo, che tanta pietà mostraste in terra verso gli sventurati, abbiate pietà di me e ottenetemi la grazia... (chiedere la grazia) di cui ho tanto bisogno. Pater, Ave, Gloria 
  2. O san Giuseppe Cottolengo, che in terra vi dedicaste con tanta sollecitudine al sollievo di ogni miseria, abbiate pietà di me, ed ottenetemi la grazia... di cui ho tanto bisogno. Pater, Ave, Gloria  
  3. O san Giuseppe Cottolengo, volgete sopra di me uno sguardo di misericordia; vedete come sono gravi le mie necessità e come è grande il mio dolore. Oh! Perorate voi la mia causa, voi in cui io tanto confido, ed ottenetemi la grazia... di cui ho tanto bisogno. Pater, Ave, Gloria