Le tue labbra sono soffuse di grazia, perciò Dio ti ha benedetta in eterno. Per la causa della verità, della clemenza e della giustizia la tua destra ti spingerà ad opere mirabili.
Memoria di Sant' Elisabetta
Figlia del principe Pietro, futuro Pietro II re di Aragona, Elisabetta nacque nel1271 a Saragozza e le fu imposto il nome della sua prozia, santa Elisabetta di Turingia. A soli 12 anni fu data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli: Costanza, futura regina di Castiglia, e Alfonso, che succedette poi al padre nel Portogallo. Dionigi era un pessimo marito, sempre impelagato con altre donne da cui ebbe anche dai figli; le sue infedeltà torturarono la vita della santa che tuttavia educò nono solo i suoi figli, ma anche gli illegittimi, svolgendo poi una grande opera di pacificazione tra il marito e Alfonso, poi nei conflitti del re con suo fratello e con il re di Castiglia.
“Angelo della pace”.
Assistette amorosamente Dionigi durante l’ultima malattia e, dopo la sua morte si fece terziaria francescana,dal momento che per ragioni di stato non le era stato concesso di vestire l’abito delle Clarisse a Coimbra. Nondimeno viveva accanto al monastero, che lei aveva fondato: entrava nella clausura e ospitava in casa sua un gruppo di religiose con le quali praticava la regola monastica. Si distinse soprattutto per la sua carità verso i poveri di ogni specie, i malati e le vittime della carestia che nel 1333 imperversò nel Paese, per la pietà e la povertà della vita.
Da terziaria
Fece un pellegrinaggio recandosi a piedi nudi al santuario di Santiago di Compostela. Nell’estate del 1336, reduce da un secondo pellegrinaggio allo stesso santuario compiuto insieme a due donne elemosinando di porta in porta il cibo quotidiano, si rimise in viaggio per riconciliare Alfonso col re di Castiglia, ma il fisico indebolito dalle penitenze e dalle forti febbri non resse allo sforzo ed Elisabetta, giunta a ad Estremoz, si spense il 4 luglio. Il suo corpo venne riportato al monastero di Coimbra e nel 1612, riesumato per l’inchiesta relativa al suo processo di canonizzazione, fu trovato incorrotto. Nel 1625, papa Urbano VIII la proclamò santa.
Preghiera a Sant' Elisabetta regina
O santa Elisabetta, modello d'ogni virtù sublime, col vostro esempio mostraste al mondo quanto può in un'anima cristiana la carità, la fede e l'umiltà.
Voi amaste Dio di un ardore sì ardente ch'Egli vi rese degna di provare sulla terra le gioie del Paradiso. Con una fede invitta foste vera discepola dell'Evangelo, e considerando nel prossimo Gesù Cristo stesso, metteste ogni vostra soddisfazione nel parlare coi poveri, nel servirli, nell'asciugare le loro lacrime e nel soccorrerli.
La vostra umiltà fu sì grande, che non contenta di cambiare il trono con una miserabile capanna, e il manto regale in un modesto abito di san Francesco, voleste sottoporvi quantunque innocente, ad una vita di privazioni e di penitenze abbracciando con gioia la croce del Divin Redentore.
O santa Elisabetta, siate le celeste amica dell'anima nostra, aiutateci ad amare Gesù come voi Lo avete amato, proteggeteci nel nostro difficile e, ottenendoci il perdono dei nostri falli, apriteci la via al Regno dei Cieli ove voi sedete beata. Così sia.
Memoria di Sant' Elisabetta
Figlia del principe Pietro, futuro Pietro II re di Aragona, Elisabetta nacque nel1271 a Saragozza e le fu imposto il nome della sua prozia, santa Elisabetta di Turingia. A soli 12 anni fu data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli: Costanza, futura regina di Castiglia, e Alfonso, che succedette poi al padre nel Portogallo. Dionigi era un pessimo marito, sempre impelagato con altre donne da cui ebbe anche dai figli; le sue infedeltà torturarono la vita della santa che tuttavia educò nono solo i suoi figli, ma anche gli illegittimi, svolgendo poi una grande opera di pacificazione tra il marito e Alfonso, poi nei conflitti del re con suo fratello e con il re di Castiglia.
“Angelo della pace”.
Assistette amorosamente Dionigi durante l’ultima malattia e, dopo la sua morte si fece terziaria francescana,dal momento che per ragioni di stato non le era stato concesso di vestire l’abito delle Clarisse a Coimbra. Nondimeno viveva accanto al monastero, che lei aveva fondato: entrava nella clausura e ospitava in casa sua un gruppo di religiose con le quali praticava la regola monastica. Si distinse soprattutto per la sua carità verso i poveri di ogni specie, i malati e le vittime della carestia che nel 1333 imperversò nel Paese, per la pietà e la povertà della vita.
Da terziaria
Fece un pellegrinaggio recandosi a piedi nudi al santuario di Santiago di Compostela. Nell’estate del 1336, reduce da un secondo pellegrinaggio allo stesso santuario compiuto insieme a due donne elemosinando di porta in porta il cibo quotidiano, si rimise in viaggio per riconciliare Alfonso col re di Castiglia, ma il fisico indebolito dalle penitenze e dalle forti febbri non resse allo sforzo ed Elisabetta, giunta a ad Estremoz, si spense il 4 luglio. Il suo corpo venne riportato al monastero di Coimbra e nel 1612, riesumato per l’inchiesta relativa al suo processo di canonizzazione, fu trovato incorrotto. Nel 1625, papa Urbano VIII la proclamò santa.
Preghiera a Sant' Elisabetta regina
O santa Elisabetta, modello d'ogni virtù sublime, col vostro esempio mostraste al mondo quanto può in un'anima cristiana la carità, la fede e l'umiltà.
Voi amaste Dio di un ardore sì ardente ch'Egli vi rese degna di provare sulla terra le gioie del Paradiso. Con una fede invitta foste vera discepola dell'Evangelo, e considerando nel prossimo Gesù Cristo stesso, metteste ogni vostra soddisfazione nel parlare coi poveri, nel servirli, nell'asciugare le loro lacrime e nel soccorrerli.
La vostra umiltà fu sì grande, che non contenta di cambiare il trono con una miserabile capanna, e il manto regale in un modesto abito di san Francesco, voleste sottoporvi quantunque innocente, ad una vita di privazioni e di penitenze abbracciando con gioia la croce del Divin Redentore.
O santa Elisabetta, siate le celeste amica dell'anima nostra, aiutateci ad amare Gesù come voi Lo avete amato, proteggeteci nel nostro difficile e, ottenendoci il perdono dei nostri falli, apriteci la via al Regno dei Cieli ove voi sedete beata. Così sia.
Altri Santi del giorno